Ascoli Piceno-Fermo

L’Avis ascolana ha bisogno di donatori: «Numeri in calo, nel 2023 ci aspettiamo nuovi soci»

La presidente Maria Pia Mancini spiega che la pandemia ha frenato alcune persone, ma nel nuovo anno ci si aspetta altre adesioni

Alcuni volontari dell'Avis di Ascoli

ASCOLI – Un anno complicato, quello che si sta per chiudere, per l’Avis ascolana. L’associazione che riunisce, in tutto il territorio comunale, circa 3.500 donatori di sangue, infatti, ha dovuto fare i conti con un calo fisiologico dei volontari e delle singole donazioni. Per il 2023, però, si prospettano tempi migliori, nella speranza che la pandemia legata al covid possa diventare solo un brutto ricordo e che possa esserci un ricambio generazionale tra gli stessi donatori.

Il bilancio

«Purtroppo, nell’ultimo biennio, ha influito moltissimo la pandemia – spiega la presidente Maria Pia Mancini -. Per noi, infatti, non è stato possibile organizzare tutte quelle iniziative che invece eravamo abituati a promuovere e che, sicuramente, contribuivano a farci conoscere e stuzzicare la curiosità delle persone. Abbiamo avuto poca visibilità. Inoltre, per le donazioni siamo stati costretti a fissare appuntamenti, per rispettare le regole del distanziamento sociale ed evitare assembramenti, quindi siamo riusciti a farne di meno. Poi, molti donatori avevano paura di essere contagiati e, in alcuni periodi dell’anno, c’è stata poca disponibilità. A ciò va aggiunto il fatto che alcuni soci hanno raggiunto il limite di età, perciò il calo è stato anche fisiologico. Con un grande lavoro di squadra, però, siamo riusciti ugualmente a sopperire a ogni necessità».

L’invito

La presidente dell’Avis, poi, rivolge un appello alla popolazione ascolana: «Invito tutti coloro che hanno tra i 18 e i 65 anni, e che soprattutto hanno anche la fortuna di godere di buona salute, a mettersi in gioco. Ci farebbe piacere anche se qualcuno, semplicemente, ci contattasse per chiedere qualche curiosità o avere qualche informazione. Siamo sicuri, infatti, che il 2023 ci porterà nuovi donatori, perché Ascoli è una città molto solidale e, quando c’è da aiutare gli altri, nessuno si tira mai indietro».

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