ASCOLI – Stop agli atti autorizzativi emanati dalla Regione Marche per realizzare un biodigestore nella Valdaso. È la richiesta dei consiglieri di minoranza del Partito Democratico Anna Casini e Fabrizio Cesetti, rispettivamente di Ascoli e Fermo che hanno presentato una mozione in consiglio regionale lo scorso 9 febbraio.
Il progetto dell’impianto di trattamento dei rifiuti liquidi che un azienda privata dovrebbe realizzare nel territorio di San Salvatore di Force in provincia di Ascoli, ha scatenato violenti polemiche sul territorio. Si oppongono all’iniziativa molti sindaci del comprensorio della Valdaso (sia della sponda sud, ascolana che di quella nord fermana), Coldiretti, produttori agricoli e comitati di cittadini dei paesi limitrofi. Dopo il parere favorevole della Regione, risalente allo scorso mese di gennaio, ora l’iter sarebbe in mano alla Provincia di Ascoli, delegata per una parte della procedura in tema di impatto ambientale.
I due consiglieri Casini e Cesetti chiedono nella mozione che la Regione adotti «tutti i provvedimenti per una rivalutazione e, se fosse necessario, una revoca degli atti con cui sono stati espressi i pareri obbligatori e propedeutici al rilascio del Provvedimento Autorizzatorio dell’impianto. In tanti – aggiungono i due esponenti del Pd, ex assessori regionali – tra amministratori, associazioni e cittadini stanno manifestando le loro preoccupazioni sulla possibile realizzazione di un biodigestore in un comprensorio a vocazione agricola. Si tratta quindi di un’operazione che non capiamo ne condividiamo e che oltretutto rappresenterebbe un problema per un territorio che durante il nostro mandato abbiamo valorizzato anche grazie all’innovazione portata dagli accordi agroambientali d’area».
Ai due consiglieri di minoranza risponde subito l’assessore regionale della Lega Giorgia Latini, anche essa eletta nell’Ascolano. «Sto seguendo con attenzione quanto sta accadendo lungo la Valle dell’Aso in merito alla realizzazione dell’impianto di biometano – dice -. La mobilitazione dei sindaci del territorio è un segnale chiaro che qualcosa non sta funzionando. Farò presente in Giunta che è necessario definire una strategia condivisa, capace di dare risposte adeguate alle esigenze manifestate».
Per Latini inoltre, «gli interessi in gioco, sia sul fronte economico, ambientale e sanitario, non possono essere affrontati ignorando le comunità locali. Non c’è nessuna preclusione ideologica alla realizzazione di tali impianti, ma il loro collocamento va condiviso con il territorio e scelto in maniera consapevole e strategica, tenendo conto delle peculiarità dei territori stessi».
Forti perplessità sul progetto erano state espresse nei giorni scorsi dall’altro assessore regionale referente dell’Ascolano, Guido Castelli. E questo nonostante la Regione stessa abbia dato di recente il parere favorevole al progetto tecnico.
Da notare che dopo le numerose proteste recenti di sindaci e associazioni di categoria della Valdaso, anche il sindaco di Force, Augusto Curti (Pd) si è detto disponibile a rivedere l’appoggio al progetto: «Collaboreremo alle iniziative prese dal territorio».