ANCONA – «Non abbiamo ancora ben compreso nemmeno noi quale sarà l’esatta modalità di erogazione del bonus vacanza ma al momento il meccanismo sembra essere molto farraginoso e di poco aiuto per i nostri 25mila associati a livello nazionale». A parlare è Emiliano Pigliapoco, presidente di Federalberghi Marche e titolare dell’Hotel 3 Querce di Camerano.
«Non sappiamo se possiamo scontare il vocuher vacanze a mo’ di assegno accreditandolo poi nel conto o se dobbiamo procedere invece con una pratica più complicata passando per un credito di imposta – osserva il presidente di Federalberghi Marche -. Avremmo preferito, onestamente, si fosse data la possibilità, a chiunque va in vacanza, di poter detrarre i 500 euro dalla propria dichiarazione dei redditi. In questo modo invece se il cliente viene in vacanza e spende complessivamente 600 euro, 100 li paga e i restanti 500, noi titolati di strutture ricettive, ancora non sappiamo come e quando riscuoterli».
«Al Governo avevamo chiesto procedure semplici e pratiche chiare ma così non è stato – osserva Pigliapoco -. Oltre all’abbattimento dell’IMU per il 2020 infatti non abbiamo ricevuto nessun altro aiuto concreto. Avevamo chiesto, vista la chiusura, l’eliminazione della Tari per almeno tre mesi invece ci è stata concessa solo per il mese di aprile e secondo una determinata fatturazione».
«Purtroppo il danno c’è stato e questo è molto evidente – sottolinea il presidente di Federalberghi -. Siamo molto arrabbiati e stiamo cercando di mettere in campo una forte azione per dare un segnale al Governo: a giugno infatti, quando ci si potrà spostare tra regioni, andremo a manifestare a Roma con tutti i 28mila associati perché qui il 30% delle strutture, senza aiuti, rischia di non riaprire. Noi siamo i primi artefici della promozione del nostro territorio e non possiamo di certo delocalizzare; chiediamo misure certe, semplici e concrete per una vera ripartenza» conclude Pigliapoco.
COME FUNZIONA IL BONUS VACANZA?
Al bonus vacanza – che varia da 500 a 300 a 150 euro in base ai componenti del nucleo familiare – possono avere accesso tutte le famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro e che hanno sostenuto delle spese per soggiorni sul territorio nazionale. Il contributo, che è possibile spendere dal primo luglio al 31 dicembre del 2020 verrà pagato per un 80% come sconto sulla fattura elettronica emessa dalla struttura ricettiva mentre per il 20% sarà una detrazione dall’imposta sul reddito. Il problema sta nel fatto che in questo caso gli operatori turistici devono “anticipare” la spesa e attendere il rimborso da parte del Governo sotto forma di credito di imposta. Inoltre c’è una ulteriore limitazione perché per usufruire del bonus, il pagamento deve avvenire senza l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator quindi vengono esclusi dal rimborso tutti i pagamenti che avvengono sui maggiori portali online.