Ascoli Piceno-Fermo

Cabina sisma, nuove ordinanze per velocizzare la ricostruzione anche nelle Marche

A presiedere l'incontro è stato il commissario Guido Castelli, che sta lavorando in sinergia con i presidenti delle Regioni

L'incontro della 'Cabina sisma', presieduto dal commissario Guido Castelli

ASCOLI – A distanza di dieci giorni dall’ultimo incontro, è tornata a riunirsi oggi (23 novembre) la ‘Cabina sisma’, presieduta dal commissario Guido Castelli per compiere ulteriori interventi mirati a semplificare e velocizzare la ricostruzione dei comuni terremotati del centro Italia e, dunque, anche quelli marchigiani. In particolare, sono state varate delle importanti ordinanze che riguardano alcuni dei territori più colpiti dal sisma del 2016 e dalle scosse che caratterizzarono anche i mesi successivi.

Le misure

Per ciò che concerne gli interventi per la ricostruzione degli abitati, è stata raggiunta l’intesa sull’ordinanza speciale in deroga dedicata alle frazioni di Norcia, Ancarano e Nottoria, che consentirà di coordinare in modo puntuale gli interventi pubblici propedeutici alla ricostruzione privata. Approvata inoltre un’ordinanza ‘omnibus’, che va a semplificare ulteriormente la ricostruzione di Accumoli, nel Lazio, del quartiere di Vallicelle a Camerino, nelle Marche, di Ponzano (frazione di Civitella del Tronto) in Abruzzo e di Norcia e Preci in Umbria.

«Continua l’opera di costante semplificazione volta agli interventi di ricostruzione nell’Appennino centrale, che già ha consentito di compiere quel cambio di passo al quale vogliamo dare ulteriormente corpo – commenta Castelli -. Voglio ringraziare i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i rispettivi Uffici speciali per la ricostruzione che lavorano in costante rapporto con la struttura commissariale con uno spirito di collaborazione fondamentale e strategico per giungere ai risultati che ci prefiggiamo. Dopo la Cabina Sisma del 13 novembre siamo tornati a intervenire in favore di centri di tutte e quattro le regioni e abbiamo apportato modifiche rilevanti al Testo unico della ricostruzione privata. Modifiche che hanno riguardato, in particolare, la disciplina della delocalizzazione delle attività produttive e commerciali dei nostri territori, che abbiamo il dovere di facilitare e sostenere dal momento che da esse dipende la vitalità economica dell’Appennino centrale».