Ascoli Piceno-Fermo

Aggredì con calci e pugni un medico di guardia: chiesto il processo per un ventenne ascolano

I fatti risalgono a quattro mesi fa, quando gli amici del giovane orinarono davanti all'ambulatorio del dottore

ASCOLI – Massacrò di botte il medico che aveva rimproverato i suoi amici, scoperti ad orinare davanti al suo ambulatorio. La Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per il 20enne di Valle Castellana che quattro mesi fa aggredì una guardia medica a suon di calci e pugni, provocandogli lesioni gravi tali da compromettere la funzionalità del braccio destro. Il giovane, arrestato a inizio settembre su ordine del gip Annalisa Giusti che nei suoi confronti aveva disposto la custodia cautelare in carcere, non sarebbe nuovo a episodi violenti.

La ricostruzione

Qualche mese prima si era reso protagonista di un’altra aggressione, nel capoluogo piceno, per la quale la Procura ascolana gli aveva notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Circostanza che non gli ha impedito, la sera del 5 agosto scorso, di scagliarsi con una furia inaudita contro il medico di guardia in servizio nell’ambulatorio di Valle Castellana. Secondo l’accusa lo avrebbe fatto per vendicare i due amici che qualche ora prima il dottore aveva sgridato dopo averli sorpresi a fare pipì sui muri esterni della sala visite. Quella stessa sera, il 20enne si era presentato in ambulatorio e con il volto parzialmente travisato da una busta di plastica avrebbe colpito la guardia medica prima con un pugno al volto e poi con una serie di calci e pugni, infierendo su di lui nonostante fosse ormai esanime, a terra. Il medico era stato costretto a rivolgersi al Pronto soccorso dove i sanitari gli avevano riconosciuto una prognosi di 40 giorni. Indagini lampo avevano poi permesso ai carabinieri di Valle Castellana di risalire all’identità dell’aggressore, riconosciuto dal medico come il compagno di quei ragazzi sorpresi ad orinare davanti al suo ambulatorio. Finito in carcere con l’accusa di lesioni gravi e aggravate, tra gli altri, dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, ora rischia il processo. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il 20enne si è assunto ogni responsabilità, rendendosi disponibile a risarcire il medico aggredito per i danni da lui stesso arrecati.

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