ASCOLI – L’inizio del nuovo anno scolastico ha reso ancora più evidenti i disagi causati dalla chiusura del ponte di San Filippo, ad Ascoli. Trattandosi di una tra le principali arterie cittadine, infatti, lo svolgimento dei lavori in quel tratto costringe gli automobilisti a transitare lungo la circonvallazione per recarsi dal quartiere di Monticelli al centro storico o, comunque, nelle altre zone della città.
Le previsioni
La situazione, nei prossimi giorni, è destinata a peggiorare, anche considerando il fatto che quando giocherà l’Ascoli Calcio in casa (come, ad esempio, sabato pomeriggio alle 14), sarà difficile rendere il traffico scorrevole e sono previsti ulteriori intasamenti. Basti pensare al fatto che, sempre prendendo come riferimento la giornata di sabato, alla stessa ora ci sarà la partita alla stadio, ma anche l’uscita dei ragazzi dalle scuole. E, con il ponte di San Filippo chiuso, non mancheranno le code e le polemiche. Diversi cittadini, in questi giorni, si sono lamentati sui social, visto che per raggiungere il proprio posto di lavoro hanno impiegato perfino un’ora, proprio a causa della elevata mole di traffico. Un problema, comunque, che l’amministrazione comunale è chiamata a risolvere, al più presto, magari pensando a soluzione alternative.
L’opposizione
Ad alzare la voce, in queste ore, anche l’opposizione. «Quando per i prossimi giorni, settimane e mesi saremo in fila a consumare benzina ed inquinare il mondo per cercare di arrivare a lavoro ad Ascoli, ricordiamoci però di chi sono le responsabilità – spiega il capogruppo del Pd, Francesco Ameli -. Pensare di bloccare una città sia a corso Trieste, ovvero l’unico attraversamento tra nord e Sud, sia sul Ponte di San Filippo, attraversamento da est a ovest che serve un quartiere come Monticelli di 15mila abitanti, è una vigliaccata nei confronti di noi cittadini. I lavori erano da fare nel periodo delle scuole chiuse, non adesso. Stessa cosa vale per corso Trieste: come opposizioni abbiamo chiesto di far iniziare i lavori non contestualmente ad altri così invasivi al fine di poter far circolare i cittadini – conclude Ameli -. Questa situazione è ormai insostenibile».