FERMO – Oggi 5 giugno viene celebrato il 210° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Nella prima mattinata, il Comandante Provinciale dei carabinieri di Fermo Col. Gino Domenico Troiani ha reso omaggio ai Caduti deponendo una corona d’alloro presso la targa in marmo commemorativa, in onore dell’Appuntato Alfredo Beni, insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria e posta all’ingresso del Comando Provinciale. Sono quindi partite le celebrazioni militari nell’incantevole contesto di Piazza del Popolo, con una solenne cerimonia alla presenza del Prefetto, dei rappresentanti dei vertici della Magistratura Fermana, della Curia, del Questore, dei Sindaci e delle altre autorità militari. La cerimonia, che ha avuto inizio on uno schieramento di formazione rappresentativo di tutte le componenti dell’Arma in Provincia, ha visto passare in rassegna i reparti da parte del Comandante Provinciale. Successivamente sono state consegnate alcune “Ricompense” ai Carabinieri maggiormente distintisi nelle attività di servizio e come di consueto, i riconoscimenti sono stati consegnati dalle autorità di vertice presenti. Degna di evidenza l’esposizione dell’attività dell’Arma fermana nell’anno trascorso che è stata ripercorsa dal Comandante Provinciale Col. Troiani. Il Comandante ha ricordato, a tal proposito, i recenti interventi in cui la già difficile situazione ambientale di talune aree del capoluogo – che richiede, per essere fronteggiata, un notevole sforzo investigativo a medio e lungo termine – è stata minata da situazioni improvvise ma non meno pericolose per il mantenimento della percezione di sicurezza che con quotidiani sacrifici si cerca di assicurare alla cittadinanza, tra queste:
Il tentato omicidio a colpi di arma da fuoco a Lido Tre Archi risalente alla fine del mese di settembre 2023 di un cittadino tunisino pregiudicato e senza fissa dimora. L’immediato intervento sul posto, ha permesso di effettuare decisivi rilievi tecnici e di avviare un’efficace attività investigativa, che coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo, dopo circa un mese ha condotto all’arresto su ordinanza di custodia cautelare degli autori della brutale aggressione, ed al sequestro di alcuni coltelli a serramanico, di mazze da baseball, di grosse asce, di 150 grammi di hashish, nonché della somma di 5.500 euro in contanti. Le indagini, condotte peraltro in condizioni ambientali alquanto precarie ed ostacolate in parte da un incipiente clima omertoso, hanno ricostruito l’esatta dinamica degli eventi e delle responsabilità nell’ambito di contrapposte consorterie straniere di origine albanese e nordafricana, attive nello spaccio di sostanze stupefacenti.
A questo proposito la lotta al traffico di droga resta una priorità. Dal mese di giugno 2023 ad oggi sono ben 125 i soggetti segnalati come assuntori di sostanze stupefacenti, mentre 8 sono stati gli arresti e 62 le denunce a piede libero per detenzione ai fini di spaccio; sono stati sequestrati circa 2 kg di cocaina, 1,5 kg di eroina, 2 kg di hashish, 2,5 kg di marijuana, nonché 64 piante di Cannabis Indica. In questo particolare ambito va evidenziata un’articolata attività d’indagine denominata Retail, condotta a Porto Sant’Elpidio dal Nucleo Investigativo e finalizzata al contrasto del traffico di cocaina, che ha disarticolato un sodalizio criminale capace di soddisfare la domanda degli acquirenti locali, documentando ben oltre 1.000 episodi di spaccio, per un totale complessivo di circa 1 kg di cocaina avente un valore di mercato pari a circa 80.000 euro.
Nell’ambito della tutela della cittadinanza dai reati che destano maggiore allarme sociale, un’accurata attività conclusa dal Nucleo Operativo e Radiomobile e dalle Stazioni di Fermo e di Porto San Giorgio, tutti della Compagnia di Fermo, ha portato lo scorso inverno, all’individuazione di due individui responsabili di rapina a mano armata ai danni di un distributore di carburanti in località Salvano, che aveva fruttato un bottino di più di 10.000 euro. L’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona, confortata da indagini tradizionali ha permesso l’identificazione dei rei, nonché di rinvenire a margine di specifica perquisizione domiciliare delegata dall’autorità giudiziaria l’arma utilizzata, un revolver scacciacani abilmente modificato, e gli stessi indumenti utilizzati per il colpo.
I successi nell’attività di polizia giudiziaria non hanno distolto l’attenzione da alcune problematiche che si sono acuite negli ultimi anni; in particolare il fenomeno criminale della violenza di genere. L’Italia si è dotata di un apparato penale tra i più avanzati in Europa. I carabinieri nella provincia hanno segnalato all’autorità giudiziaria 54 soggetti per maltrattamenti in famiglia e 23 individui per atti persecutori. Tuttavia il solo approccio repressivo, pur irrinunciabile, non è risolutivo. Pesano ancora fattori di ordine culturale, che condizionano lo stesso percorso di consapevolezza delle vittime ed è per questo che si ritiene fondamentale un approccio sistemico di fronte al fenomeno, che ci vede convintamente nel territorio con le altre forze di polizia, a fianco di altri attori quali l’Azienda Sanitaria Territoriale, il Centro Antiviolenza dell’Ambito Territoriale Sociale XIX, nonché delle diverse organizzazioni no-profit facenti parte della rete antiviolenza, di cui mi piace sottolineare la collaborazione con Soroptimist Club di Fermo, che anche sulla base di un protocollo nazionale siglato con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha contribuito ad arredare nella caserma di Fermo una stanza di ascolto adeguata per l’interlocuzione riservata con i soggetti deboli.
Nell’ambito delle iniziative intraprese nell’ultimo anno dal Comando Provinciale per restituire maggiore efficacia all’azione repressiva e conseguente certezza al sistema sanzionatorio, è stata avviata una specifica linea d’azione investigativa da parte del Reparto Operativo di Fermo per rintracciare i latitanti in carico ai reparti dipendenti, avvalendosi dell’utilizzo virtuoso delle reti di supporto nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia. E proprio attraverso il proficuo scambio informativo e la pianificazione di operazioni congiunte di monitoraggio e rintraccio, svolte con le forze di polizia francese, rumena, belga, e tedesca, sono stati localizzati ed arrestati all’estero nell’ultimo anno cinque latitanti, responsabili di gravi reati, con a carico condanne definitive a pene comprese tra i 5 ed i 9 anni di reclusione.
Particolare attenzione è stata poi rivolta al contrasto delle truffe, riconoscendo le implicazioni sociali associate a questo tipo di reato, in special modo quando colpisce le fasce più deboli della popolazione tra cui i nostri amati anziani. Quasi 100 le persone denunciate a piede libero nell’ultimo anno dalle Compagnie di Fermo e Montegiorgio ma il fenomeno criminale non denota segni di moderazione. È pertanto importante incrementare le sinergie già esistenti fra i vari attori istituzionali, coordinati dall’attenta opera della Prefettura per ottimizzare la già consistente attività divulgativa nei confronti dei soggetti più deboli, con sensibili risvolti sul piano preventivo.
Uno specifico settore d’intervento è stato avviato nei comuni della provincia dal maggio del 2023, per contrastare il fenomeno dell‘illecita percezione del reddito di cittadinanza. Attraverso l’acquisizione di documentazione, analisi di banche dati e servizi di osservazione e controllo, con il prezioso ausilio della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps di Fermo, i militari del Reparto Operativo hanno deferito in stato di libertà 24 soggetti responsabili di truffa ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebita percezione del reddito di cittadinanza, gli ultimi tre individuati nel mese di maggio appena trascorso. In totale, sono state verificate circa 500 posizioni di percettori del beneficio economico e sono state richieste misure di sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite per un ammontare complessivo pari a circa 200.000 euro.
L’analisi sull’andamento della delittuosità ha fatto registrare un lieve aumento dei reati consumati: in particolare, tra i reati denunciati nei primi cinque mesi dello scorso anno e quelli dell’omologo periodo di quest’anno si riscontra un incremento pari al 3%. I dati devono indurre a mantenere sempre alta la guardia, continuando ad esercitare in sintonia con le altre forze di polizia il massimo sforzo preventivo quotidiano, in particolare contro la criminalità predatoria che resta particolarmente pervasiva, attuando i dettami e le previsioni del piano di controllo coordinato del territorio, sintesi di un approccio condiviso in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto, rappresentante locale del Governo della Repubblica e massima autorità dello Stato a livello provinciale nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche di sicurezza.
Corollario necessario dell’attività preventiva, l’azione di contrasto ha registrato un trend crescente, consentendo nei primi 5 mesi dell’anno di trarre in arresto 52 persone e di denunciarne a piede libero 530. Il Comandante Troiani ha rimarcato che i dati positivi devono indurre a mantenere sempre alta la guardia, continuando ad esercitare in sintonia con le altre forze di polizia il massimo sforzo preventivo quotidiano, al fine di rispondere alle giuste richieste di sicurezza da parte dei cittadini. L’orientamento al cittadino è il vero metro di valutazione dell’impegno di ciascun operatore di polizia, che ha il compito di difendere i diritti altrui, anteponendo il bene comune alle prospettive personali.
Una doverosa attenzione è stata poi dedicata al contrasto dei reati ambientali, unitamente ai reparti dei carabinieri forestali della provincia: 1 Nucleo CITES, 3 Stazioni Forestali Carabinieri (Fermo Montegiorgio ed Amandola) ed una Stazione Forestale “Parco dei Monti Sibillini” a Montefortino. Tutelare il paesaggio, fermare il degrado ambientale e l’inquinamento del territorio, garantire qualità e sicurezza nel settore agroalimentare, promuovere l’adozione di comportamenti corretti e assennati, sono azioni che declinano un ponte ideale verso una prospettiva più responsabile nei confronti delle nuove generazioni.
Il Comandante Troiani ha voluto evidenziare il notevole sforzo compiuto unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Ascoli Piceno nei controlli agli ambienti di lavoro; benché il trend del fenomeno sia in diminuzione, non si possono più tollerare i numerosissimi infortuni mortali sul lavoro nell’anno appena trascorso. Le verifiche sul rispetto della normativa speciale in materia di salute e sicurezza negli opifici hanno portato all’emersione di gravi violazioni (in alcuni casi hanno consentito il rintraccio di alcuni lavoratori in nero); con la denuncia di 13 persone all’autorità giudiziaria e alla contestazione di ammende per quasi 100.000 euro, nonché di sanzioni amministrative per oltre 32.000 euro. I controlli in laboratori artigianali gestiti da stranieri hanno acclarato la non perfetta conoscenza della normativa e dei dispositivi a presidio della sicurezza dei lavoratori, evidenziando – per fortuna in sparuti casi – situazioni di assoluto degrado sanzionate con la denuncia a piede libero di 5 imprenditori stranieri.
La cerimonia per i 210 anni di fondazione dell’Arma, accompagnata dall’entusiasmo di una rappresentanza di bambini dei diversi istituti scolastici fermani i quali hanno sventolato tante piccole bandierine tricolore si è poi conclusa con la consegna di alcuni omaggi da parte dell’Arma dei Carabinieri di Fermo a tutti i presenti, in particolare delle rose rosse e blu che rimandano ai colori dell’Arma.