RIPATRANSONE – Nella Rsa di Ripatransone c’è una carenza strutturale di personale sanitario, che ad oggi conta addirittura due infermieri interinali, e sociosanitario, nonché un costante tracollo della qualità dell’assistenza a fronte dell’implementazione delle rette. Lo denunciano Fp Cgil, Cisl Fp, Fials, Nursing Up e Ugl Salute che hanno organizzato un presidio dinanzi alla medesima struttura. Una protesta, tra l’altro, alla quale hanno preso parte anche una rappresentanza dei familiari degli ospiti della Rsa, il sindaco Alessandro Lucciarini De Vincenzi e l’assessore Verdecchia.
La polemica
Secondo le organizzazioni sindacali, «se oggi il contributo che il paziente versa per le spese alberghiere è uniformato allo standard regionale e supera i 42 euro al giorno, i tagli ai servizi sono stati cospicui e non solo si offre una struttura sprovvista persino di un impianto di condizionamento che renda la temperatura vivibile, ma addirittura sull’acqua il taglio è stato drastico: mezzo litro a pranzo e mezzo a cena. Nelle Case della Salute del Piceno la situazione è drammatica – continuano le sigle sindacali – e pure le istituzioni locali hanno lamentato il silenzio della direzione dell’Ast alle richieste di incontro evase. Per questi motivi, essendo ormai il livello assistenziale dei 32 pazienti ospitati presso la Rsa di Ripatransone non più in linea con quanto un servizio di qualità dovrebbe offrire e non essendo più sufficiente il personale destinato a tale struttura, le proteste delle organizzazioni sindacali, insieme a quelle dei familiari e della collettività territoriale, proseguiranno e vedranno nei prossimi giorni proclamarsi nuove iniziative per difendere la sanità pubblica territoriale dalle mani, sempre più vicine, del privato».