Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli celebra il Settantennale della Quintana, al via la mostra dei Palii

Esposizione dei drappi più belli per festeggiare l'importante anniversario. Il presidente del consiglio degli anziani Massetti: «Grazie a tutti i sestieri»

L'inaugurazione della mostra dei Palii della Quintana di Ascoli

ASCOLI – Entrano nel clou le celebrazioni per il Settantennale della Quintana di Ascoli. E ieri pomeriggio (venerdì 14 giugno), in pinacoteca, è stato vissuto uno dei momenti più attesi con l’inaugurazione della mostra dei Palii.

L’esposizione, dal titolo ‘I Palii della Quintana dal 1955 ad oggi: viaggio nell’arte attraverso il simbolo della vittoria, promossa con il supporto della Regione, resterà visitabile fino al 29 settembre nella sala della Vittoria e nella galleria Giosafatti, al primo e al secondo piano della stessa pinacoteca di piazza Arringo.

L’iniziativa

I quintanari, gli appassionati, i curiosi e i turisti potranno dunque ammirare alcuni dei Palii più rappresentativi dei 70 di storia della Quintana moderna, messi a disposizione dai sestieri che, a suo tempo, li avevano vinti. Dal primo Palio del 1955 a quello del 1961 che celebrava invece i cento anni dell’Unita d’Italia, dal Palio del decennale di Gaetano Carboni ad alcune delle opere realizzate dagli artisti più famosi dell’arte contemporanea come Nespolo, Tadini, Notargiacomo, Galliani e tanti altri: insomma, una mostra che merita assolutamente di essere visitata. Inoltre, i possessori del tagliando di una delle due giostre della Quintana 2024, presentandolo in cassa, avranno diritto al biglietto ridotto per la mostra. Presente al taglio del nastro, oltre al sindaco Marco Fioravanti, il presidente del consiglio degli anziani Massimo Massetti.

«Continuano gli eventi per onorare il Settantennale della nostra rievocazione storica e finalmente possiamo presentare questa mostra – ha spiegato Massetti -. Ovviamente, si tratta di una selezione di Palii, effettuata dal professor Stefano Papetti, visto che ad oggi la Quintana vanta un patrimonio di oltre cento drappi ed era impensabile portarli tutti. Qui, però, ci sono tutti quelli più rappresentativi, grazie alla disponibilità dei sestieri che hanno messo queste opere d’arte a disposizione della collettività».

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