SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Erano appena arrivati nella Riviera delle palme con un autobus di linea proveniente da Roma, raggiungendo la loro destinazione senza alcun contrattempo.
Questo, almeno, fino a quando non avevano messo il piede per terra, ritrovandosi puntato il muso di “Denzel”, la Fiamma Gialla “a 4 zampe” del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, in servizio presso la Compagnia di San Benedetto del Tronto ed impiegata, nella circostanza, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria in uno dei quotidiani servizi del “Dispositivo di contrasto ai traffici illeciti”, posti a presidio del territorio.
Nonostante l’esito negativo della perquisizione, considerati i precedenti di polizia dei due soggetti – entrambi tunisini, di 35 e 60 anni – e, soprattutto, viste le insistenze del cane antidroga, gli stessi sono stati accompagnati all’Ospedale per essere sottoposti a radiografie che, ancora una volta, alla fine, hanno confermato l’infallibilità del fiuto di “Denzel”.
Sono 5, infatti, gli ovuli “refertati” dal nosocomio, occultati nell’apparato gastro-intestinale dei due extracomunitari, uno stratagemma noto alle cronache e alquanto pericoloso per la propria incolumità, che pone l’accento sulla sempre più frequenza di condotte spregiudicate da parte degli spacciatori, disposti a correre i rischi di occlusioni intestinali e/o di overdose per lo scoppio degli involucri all’interno del proprio corpo.
270 grammi di eroina pura; è questo il quantitativo di sostanze stupefacenti occultate negli ovuli che, fortunatamente, sono stati espulsi in modo naturale all’interno dello stesso Ospedale dove i due tunisini erano piantonati e che hanno definitivamente concretizzato le condizioni per procedere al loro arresto per la violazione dell’art. 73 del Testo Unico Stupefacenti (D.P.R. n. 309/90) “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope” (contemplante la reclusione da 5 a 20 anni e la multa da 26.000 a 260.000 euro), con la contestuale traduzione presso il carcere di Marino del Tronto.