Ascoli.- Strada in salita per il centrosinistra alle prossime elezioni comunali di San Benedetto del Tronto. La Carta dei valori sottoscritta un mese fa dai principali alleati sembra scricchiolare di fronte all’ipotesi di alleanza con il Movimento 5Stelle. Alcuni aderenti al Patto politico a cui non ha aderito Italia Viva, sarebbero pronti a lasciare la coalizione, nel caso di allargamento dello schieramento anti-Piunti ai grillini.
A cominciare dai Verdi-Rinascimarche che con Paolo Canducci- aspirante primo cittadino- non gradirebbero l’eventuale accordo. Con loro anche il Centro civico popolare, che la Carta dei valori l’aveva firmata. Solo tattica elettorale per alzare la posta in vista della scelte definitive che ormai si avvicinano?
Al momento non è dato saperlo, anche se il segretario comunale del Partito Democratico Claudio Benigni getta acqua sul fuoco: «Il tavolo di confronto tra le forze del centrosinistra è sempre in piedi, ed anzi si sta ampliando ad altre liste civiche. In merito all’ipotesi di alcuni partiti o gruppi che vogliono sfilarsi, io non ho avuto comunicazioni ufficiali. Se vogliono davvero farlo – sottolinea Benigni – non credo possano andare lontano, in perfetta solitudine».
Il responsabile del Pd conferma che è in corso un dialogo con i Pentastellati per evitare di far vincere ancora la destra a San Benedetto, destra che al di là di alcune polemiche recenti – vedi le dimissioni a dicembre dell’assessore al bilancio Andrea Traini – sicuramente ricandiderà il sindaco uscente Pasqualino Piunti.
Quanto al candidato dell’alleanza eventuale, le cose sono ancora tutte da decidere: «Nessuno può imporre a tutti gli altri il proprio nome del candidato- chiarisce Benigni- neppure il Movimento 5Stelle. Si dovrà trovare insieme una soluzione condivisa e unanime: questo è l’unico modo per riconquistare il Comune».
Intanto, proprio i pentastellati della città sembrano andare per la propria strada. Il candidato è Serafino Angelini, geologo da anni attivista del Movimento. Ma i giochi non sono certo ancora fatti. Perchè sul programma si potrebbe trovare un intesa con Pd e centrosinistra che molti leader e forse elettori vogliono, al di là delle dichiarazioni ufficiali o degli annunci roboanti di sfida proclamati sulla stampa locale.
È il caso di ricordare che San Benedetto, oltre ad avere un senatore come Giorgio Fede che più dialogante e “governista” non si può, ha avuto fino a settembre un consigliere regionale come Peppino Giorgini che voleva anche ad Ancona una intesa elettorale chiara con i Democratici, in funzione antidestra. Ma nei grillini ha prevalso la linea del no all’intesa, con i risultati che si conoscono.
Il Movimento 5Stelle non è più quello del 2018. Ma la sua forza residua può ancora la differenza tra il successo e la sconfitta di un candidato, presidente o sindaco che sia. Questo lo sa il Pd ma lo sanno anche gli altri soggetti minori dell’area progressista, ora in fibrillazione. Spunterà alla fine una figura super partes che metterà tutti d’accordo?