SAN BENEDETTO – Un sindaco civico che guarda a sinistra. Antonio Spazzafumo, nuovo primo cittadino di San Benedetto, ha già espresso il suo programma politico per il mandato amministrativo che lo attende per i prossimi 5 anni. Aprire a tutti quelli che lo hanno aiutato a vincere la battaglia elettorale contro Pasqualino Piunti. Se già nelle sue 5 liste emergevano gruppi e persone di chiara posizione renziana e socialista, con il ballottaggio è evidente che anche una buona parte della sinistra storica lo ha aiutato ad affrontare la difficilissima sfida contro l’ex sindaco. Tanto da riuscire nel colpo grosso della vittoria da molti insperata, visto il distacco di 22 punti e le divisioni dell’area progressista, Cinquestelle compresi.
Spazzafumo, l’imprenditore che ha sparigliato le carte
E lui, l’imprenditore 58enne dal volto simpatico e pulito, candidato fuori dai giochi dei partiti, ringrazia. E dice: «Certamente allargherò la maggioranza a tutti i gruppi che mi hanno sostenuto, Partito Democratico e Cinquestelle in particolare», precisa Spazzafumo a caldo nella serata di ieri dopo la vittoria, festeggiando davanti alla sede municipale. Aggiungendo: «Sarò il sindaco di tutti» ma questo lo afferma ognuno dei politici o amministratori che conquistano un Comune, soprattutto se importante per il Piceno e le Marche come quello di San Benedetto.
Italia Viva e Psi i veri vincitori
Poi la realtà è diversa, e se Italia Viva e Psi ci hanno messo la faccia subito, gli altri più grandi partiti del centrosinistra che hanno perso per strada i loro candidati, lo hanno fatto adesso. Con il segretario provinciale Dem Matteo Terrani, tra i pochi che tre giorni prima del voto ha fatto appello al voto per l’imprenditore 58enne, che era presente ieri alla festa per il nuovo sindaco, quasi a suggellare una cosa ormai chiara.
Il centrosinistra è tornato al potere nella città della Riviera delle Palme, sconfiggendo la destra che governava da cinque anni. Ma lo ha fatto in altre forme, cioè con un escamotage che una esponente di Italia Viva ha definito ironicamente “una renzianata“: presentare un candidato ufficialmente civico che però serviva a far vincere l’area che si opponeva alla destra. L’operazione è andata a buon fine, ma che presentava ovviamente molti rischi per chi l’ha ideata.