ASCOLI – Giorni di attesa, questi, per gli oltre 300 lavoratori della Beko di Comunanza che, a fine 2025, rischiano di perdere il posto di lavoro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, infatti, non ha ancora comunicato la data in cui si svolgerà l’atteso vertice, a Roma, nel quale la multinazionale dovrebbe presentare un piano diverso rispetto a quello che prevedeva, invece, il licenziamento dei lavoratori considerati in esubero e la chiusura dello stabilimento comunanzese.
L’incontro
Nel frattempo, la politica locale continua a muoversi per non farsi trovare impreparata all’appuntamento. Il senatore e commissario alla ricostruzione Guido Castelli, ad esempio, ha incontrato il sindaco Domenico Sacconi per fare il punto della situazione. «La questione Beko rimane al centro delle nostre priorità – spiega Castelli -. Non possiamo e non vogliamo permettere che una multinazionale storica abbandoni i nostri lavoratori e il nostro territorio. In totale sinergia con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e con la premier Giorgia Meloni, stiamo lavorando con determinazione per scongiurare questo rischio».
La protesta
Intanto, anche la Beko di Comunanza è stata coinvolta dallo sciopero dei metalmeccanici, in programma oggi (lunedì 13 gennaio). Si tratta di una protesta proclamata per la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, indetta da Fim, Fiom e Uilm. Dopo sei mesi di confronto, Federmeccanica ha rigettato la piattaforma presentata dai sindacati ed è stata rifiutata, tra l’altro, la richiesta di aumento salariale di 280 euro oltre alla riduzione dell’orario di lavoro. Tornando al tavolo previsto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, comunque, la sensazione è che l’appuntamento potrà slittare al mese di febbraio.