Bufera a Francavilla D’Ete sui dati comunicati dalla Regione Marche relativi ai contagi di Covid-19 ai singoli comuni, il sindaco: «Qui non abbiamo nessun contagio: no alla ‘caccia all’untore’». Era già capitato a Matelica qualche giorno fa come era avvenuto anche nel nord delle Marche all’inizio dell’emergenza.
«Non sono mai stato d’accordo sulla diffusione massiva di questi dati comunicati e messi a disposizione di tutti, anche dei non addetti ai lavori – le parole del sindaco di Francavilla d’Ete Nicolino Carolini -. La prova di questa mia convinzione è arrivata tra ieri sera e stamattina. Il bollettino delle ore 12:00 del 20 marzo contiene il consueto freddo l’elenco dei contagiati divisi per comune. Stavolta veniva indicata, per la prima volta, la presenza di un caso a Francavilla d’Ete. Sono stato inondato di telefonate ed è scattata, da parte della cittadinanza, la ‘caccia all’untore’».
In questo caso specifico invece, come spiegato dal primo cittadino, «è stato indicato un soggetto che, anagraficamente, non possiede la residenza nel comune e non vive nel territorio. La diffusione della notizia tramite il bollettino della Regione Marche ha gettato nel panico la cittadinanza; tutti alla ricerca di notizie e spiegazioni, di sapere il nome del soggetto contagiato, gli uffici comunali invasi da telefonate, talvolta anche dai toni pesanti, per chiedere informazioni e attribuendo gratuitamente responsabilità inesistenti. Un problema che esiste anche per i comuni turistici ad alta densità di seconde case perché anche qui si registrano casi di residenze attribuite a soggetti che, in realtà, vivono in altri comuni».
«Senza considerare che tutti dobbiamo fare appello al nostro senso di responsabilità contribuendo al contenimento del virus e rimanendo a casa. A meno che non si intenda soddisfare la mentalità e le bieche convinzioni di chi è abituato a speculare sulla spettacolarizzazione delle emergenze, davvero non si comprende l’utilità di diffusione capillare dei dati anche alla cittadinanza che, non sempre, è dotata di strumenti per leggere adeguatamente le informazioni» osserva Carolini che lancia anche una proposta ai vertici della Regione.
«Il bollettino e le notizie in esso contenute devono essere resi noto sì ma solo alle autorità amministrative, sanitarie e di pubblica sicurezza; non ha senso diffondere alla cittadinanza in modo indiscriminato. Si ottengono solo gli effetti negativi. E non tentiamo di nasconderci dietro alla trasparenza e all’informazione alla cittadinanza, che, lo sappiamo tutti, vengono usate a macchia di leopardo e solo quando va a vantaggio della visibilità personale. La trasparenza dell’azione amministrativa è un diritto sacrosanto e nessuno la mette in discussione. Ricordo a tutti, che, spesso, si ricorre al diritto alla privacy per molto meno. Stavolta un po’ più di parsimonia sarebbe opportuna – ha aggiunto il primo cittadino -. Altra cosa, invece, è la diffusione di notizie che crea allarme e panico sociale».
«Per concludere voglio rassicurare i miei concittadini ed il territorio facendo presente che le strutture comunali e di assistenza agli anziani, allo stato attuale, non presentano problematiche di rilievo. Sono state prese tutte le misure amministrative, igieniche e sanitarie previste dalla legge e dai protocolli» ha spiegato il sindaco.