ASCOLI – La notizia relativa alla chiusura e al contestuale spostamento, dal prossimo anno accademico, del corso di laurea in Tecnologie innovative per i beni culturali dalla sede Unicam di Ascoli a quella di Camerino, circolata solo nelle ultime ore, ha mandato letteralmente su tutte le furie l’opposizione. I consiglieri Francesco Ameli, Pietro Frenquellucci e Angelo Procaccini, infatti, hanno alzato la voce, presentando un’apposita interrogazione, a risposta orale, al sindaco Marco Fioravanti.
«Il corso di laurea in tecnologie innovative per i beni culturali ha una natura fortemente interdisciplinare e si pone l’obiettivo della creazione di figure professionali in grado di intervenire, con competenze qualificate di carattere tecnico e scientifico, unite a competenze di ordine umanistico, nel processo che accompagna gli interventi di diagnostica, conservazione e restauro dei beni culturali – spiegano i consiglieri di minoranza -. La chiusura della sede del corso di laurea ed il contestuale spostamento dalla sede di Ascoli a quella di Camerino, dunque, sarebbe un grave danno in termini di prestigio della città, visto anche il percorso fatto tra le istituzioni per la candidatura di Ascoli a ‘Capitale della Cultura 2024’. Inoltre, molti universitari vivono il centro storico grazie alla presenza del corso di laurea in questione. Vorremmo quindi sapere dal sindaco – proseguono Ameli, Procaccini e Frenquellucci -, se fosse a conoscenza della scelta effettuata dall’Università di Camerino e se il Cup sapesse di tale decisione. Inoltre, chiediamo a Fioravanti se ritiene assolutamente necessario il mantenimento della sede del corso di laurea nella nostra città e quali iniziative intende mettere in atto affinché il corso di laurea possa essere mantenuto sotto le cento torri».