ASCOLI – Bollino rosso sul Piceno. La colonnina di mercurio, durante il giorno, sfiora i 40 gradi e l’allarme siccità continua ad essere elevato. Fra l’altro, anche per i prossimi giorni sono previste temperature molto alte, con la pioggia che sembra soltanto un lontano ricordo. Alla Ciip, il consorzio che gestisce il servizio idrico in tutta la provincia ascolana e in parte del fermano, l’allerta è arrivata al terzo livello del codice rosso e la portata delle sorgenti, i livelli dei serbatoi e il fabbisogno giornaliero sono i parametri che vengono tenuti costantemente sotto controllo.
Il monitoraggio
«Stiamo monitorando la situazione sia per valutare l’andamento meteo climatico che quello relativo ai consumi e alle utenze – spiega Cristiana Bollettini, responsabile del controllo di gestione della Ciip -. Attualmente stiamo prelevando tutta l’acqua disponibile nelle sorgenti principali e abbiamo anche attivato tutti gli impianti di soccorso, quasi al massimo della loro potenzialità. Stiamo riscontrando una portata immessa in rete inferiore rispetto all’anno scorso e questo sta a significare che la Ciip ha guadagnato circa l’8 per cento di acqua, facendo un’attività di ricerca perdite intense. Diciamo che riusciamo a sopperire le esigenze dell’utenza nonostante la tanta acqua in meno a disposizione. Infatti, abbiamo recuperato acqua dalle nostre reti, attraverso anche una serie di riparazioni su tutta la rete gestita, e questo ci permette di sopportare la siccità senza creare troppi disagi ai nostri utenti».
Le chiusure
Facendo un confronto con quanto avvenuto negli anni precedenti, la situazione attuale sembrerebbe ripercorrere l’esperienza dell’estate del 2020, dove si registrò con il passare dei giorni una costante diminuzione delle portate con un trend che, se confermato, senza ulteriori peggioramenti, potrebbe consentire di ritardare il più possibile lo spettro delle chiusure notturne del flusso idrico. «Il fatto di aver recuperato un pò d’acqua dalle reti ci permette, in questo momento, di gestire il tutto senza chiudere i serbatoi né utilizzare le autobotti – prosegue Cristiana Bollettini della Ciip -. E’ ovvio che questa è una situazione che dobbiamo sempre monitorare e potrebbe anche essere necessario, se non piove e se la crisi idrica dovesse aggravarsi, ricorrere alla chiusura, come fatto già nel 2020 e nel 2021».