ASCOLI – Per anni è stata presa di mira dai vandali tra scritte, sporcizia e degrado. Spesso, però, è stata pulita grazie all’azione di tanti volontari e di alcune associazioni, ma non sempre tali interventi sono serviti a mantenere il decoro nell’area. Si tratta della statua del Cristo Redentore, uno dei simboli della città di Ascoli, quotidianamente ammirata e apprezzata dai turisti che scelgono le cento torri come meta dei propri viaggi.
L’intervento
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Fioravanti, però, ha provveduto a recuperare definitivamente la statua, riqualificandola dopo gli ultimi episodi di vandalismo di cui la stessa era stata oggetto. L’inaugurazione della ‘nuova’ statua è avvenuta questa sera, in presenza dello stesso primo cittadino, del vescovo Gianpiero Palmieri, dei volontari dell’associazione ‘Gli angeli del Bello’ e dei rappresentanti dell’impresa edile Sparti, a cui è stato affidato il compito di ristrutturare la scultura. Inoltre, è stata anche posizionata una nuova balaustra, a ridosso della statua, ed è stato montato un parafulmine per evitare che eventuali temporali possano danneggiare la struttura.
«Questa statua rappresenta uno dei luoghi caratteristici della nostra città – ha spiegato il sindaco Marco Fioravanti durante la cerimonia di questa sera -. Il Cristo Redentore è molto suggestivo e tutti noi ascolani teniamo moltissima a questa zona, cui siamo profondamente legati. Era fondamentale ristrutturare la statua e ringrazio anche tutti i volontari che, nel corso degli anni, si sono prodigati per pulirla dalle scritte e dalla sporcizia».
La storia
La cerimonia si è conclusa con la benedizione da parte del vescovo Gianpiero Palmieri. La statua del Cristo Redentore, o del Sacro Cuore di Gesù, è un’opera costruita con blocchi di travertino ed è collocata sulla collina del Sacro Cuore, nella parte nord della città. È alta complessivamente 12 metri. Era stata inaugurata nel 1954, nel decimo anniversario della ritirata dei soldati tedeschi da Ascoli.
L’opera rappresenta il Cristo, rivolto verso la città, con le braccia aperte in segno di benevola protezione. La statua è stata realizzata dall’ascolano Antonio Mancini come testimonianza per sciogliere il voto religioso che i cittadini avevano rivolto a Gesù affinché durante gli anni della seconda guerra mondiale la città fosse preservata da danni e distruzioni.