Ascoli Piceno-Fermo

Il Piceno piange Palmarocchi, era il farmacista dei terremotati

La sua attività, ad Arquata, era diventata un punto di riferimento sia negli anni del terremoto che durante la pandemia

Loris Palmarocchi

ASCOLI – La sua farmacia era diventata un avamposto. Un luogo simbolo della resilienza degli arquatani. L’aveva sempre tenuta aperta, anche dopo il terremoto. Non voleva abbandonare la nave, come lui stesso la chiamava, nel pieno della tragedia e del bisogno. Purtroppo, però, il borgo piceno di Arquata del Tronto ha perso il suo storico farmacista Loris Palmarocchi, venuto a mancare giovedì. La sua attività, situata proprio lungo la strada Salaria, all’altezza della frazione di Trisungo, era un punto di riferimento per le popolazioni terremotate.

Il ricordo

Il funerale si svolgerà oggi pomeriggio (sabato 9 marzo), alle 14, a Parma, sua città d’origine. Il dottore lascia la moglie Maria Angela, i figli Riccardo e Chiara, ma anche quella comunità arquatana che ha sempre servito con grande passione, impegno, dedizione ed entusiasmo.  «L’amministrazione comunale si stringe con affetto ai familiari, ricordando la grande disponibilità di Palmarocchi durante l’emergenza sisma – commenta il sindaco di Arquata, Michele Franchi -. Se ne va una persona per bene, sempre gentile e disponibile con chiunque avesse avuto bisogno di una mano. Il dottore è stato davvero un ‘grande’ per il nostro territorio e anche per i residenti dei borghi vicini. La sua farmacia è stata un punto di riferimento e lui riusciva sempre a tranquillizzare tutti con un sorriso». Ovviamente, il lavoro di Palmarocchi è stato fondamentale non solo durante l’emergenza terremoto, ma anche in occasione della pandemia legata al coronavirus. Insomma, è morto un personaggio che ha fatto davvero tanto per il paese.