Ascoli Piceno-Fermo

Maltrattamenti in famiglia: quattro le denunce nel Fermano. Attivato il “Codice Rosso”

In due casi i maltrattamenti sono avvenuti alla presenza dei figli. Quattro le persone denunciate nel Fermano. In diversi casi scattato il "Codice Rosso"

FERMO – Negli ultimi anni, i carabinieri hanno intensificato gli sforzi per affrontare il grave fenomeno dei maltrattamenti in famiglia. Quattro gli uomini denunciati nelle ultime attività.

La normativa italiana, in particolare la Legge n. 69 del 2019, nota come “Codice Rosso”, ha introdotto misure urgenti per contrastare la violenza domestica e di genere, prevedendo procedure accelerate per la tutela delle vittime.

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate nella provincia di Fermo si sono verificati diversi casi di maltrattamenti in famiglia che hanno portato all’intervento dei carabinieri. Ecco cos’è accaduto.

A Petritoli, i militari della locale Stazione dei Carabinieri hanno avviato un’indagine a seguito della querela depositata da una donna, vittima di maltrattamenti da parte del marito convivente, un 45enne. La donna ha denunciato di essere stata aggredita fisicamente e verbalmente dal coniuge, in presenza della loro figlia, a seguito di una discussione scaturita per motivi economici. L’aggressione ha causato lesioni giudicate guaribili dai sanitari, rispettivamente in 22 e 10 giorni. Nonostante la gravità della situazione, la vittima ha scelto di non avvalersi dell’assistenza dei centri antiviolenza o di essere collocata in una struttura protetta, tuttavia l’uomo ha lasciato autonomamente l’abitazione familiare.

A Falerone, i carabinieri del posto hanno denunciato un 22enne di Montappone per maltrattamenti in famiglia. Le indagini hanno rivelato che, già nel maggio 2023, il giovane aveva agito con comportamenti minacciosi e vessatori nei confronti della sua ex convivente e della madre di quest’ultima, anche in presenza del loro figlio minore. Anche in questo caso, è stato attivato il Codice Rosso.

A Santa Vittoria in Matenano, i carabinieri della locale Stazione hanno invece denunciato un 56enne per violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, una donna del posto. Il soggetto era stato denunciato in stato di libertà già nel dicembre 2023, dalla Stazione Carabinieri di Santa Vittoria in Matenano per maltrattamenti in famiglia commessi tra l’ottobre 2023 e il dicembre 2023. L’uomo è stato poi nuovamente denunciato nel marzo 2024, questa volta dalla Stazione Carabinieri di Montottone, sempre per maltrattamenti in famiglia, maltrattamenti che lo stesso aveva reiterato nei confronti della sua ex convivente. Le indagini recenti, supportate dall’audizione di alcuni testimoni, hanno dimostrato che l’uomo si era recato più volte presso l’abitazione della donna, contravvenendo al decreto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Fermo.

Ad Amandola i militari della locale Stazione Carabinieri, insieme a quelli del Nucleo Carabinieri “Parco” di Montefortino, hanno concluso approfonditi accertamenti che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di un uomo romeno di 36 anni per maltrattamenti in famiglia. Le indagini condotte hanno permesso di accertare che la persona denunciata, già dal mese di dicembre 2024, aveva reiterato maltrattamenti e comportamenti minacciosi e vessatori nei confronti della convivente, anche in presenza della propria figlia minore. Questo grave quadro di violenza ha portato ad attivare il protocollo del “Codice Rosso” e la vittima e la figlia minorenne sono state collocate in una struttura protetta, garantendo loro la sicurezza necessaria per affrontare questo difficile momento.

Questi episodi evidenziano l’importanza dell’intervento dei Carabinieri e del sistema di supporto per le vittime che la legislazione italiana ha implementato già da alcuni anni. La formazione specifica e l’attivazione immediata del Codice Rosso sono strumenti fondamentali per garantire la sicurezza delle persone vittime di tali reati e per contrastare un fenomeno che purtroppo continua a manifestarsi con sempre più frequenza. È essenziale che le vittime si sentano sostenute e che possano contare sull’aiuto concreto delle istituzioni.