Ascoli Piceno-Fermo

Montefortino: dopo la rapina a Imola, prosegue le sue condotte illecite anche in comunità. Arrestato 16enne

La rapina nel gennaio scorso ma il giovane, durante la sua permanenza in comunità ha mostrato una continua insofferenza alle regole ed è risultato recidivo nei suoi comportamenti

MONTEFORTINO – Nei giorni scorsi, a Montefortino i Carabinieri della Stazione di Amandola, supportati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montegiorgio hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna di Bologna, arrestando un 16enne già sottoposto a misure di collocamento in comunità educativa.

L’arresto del giovane è il risultato dell’aggravamento della misura del collocamento in comunità ed è stato determinato dalle ulteriori condotte illecite e contrarie alle prescrizioni impostegli, segnalate dai Carabinieri di Amandola.

I fatti, risalgono al 29 gennaio 2024 allorquando il minorenne fu fermato perché autore di una rapina con lesioni, avvenuta a Imola. Il giovane, durante la sua permanenza in comunità ha però mostrato una continua insofferenza alle regole ed è risultato recidivo nei suoi comportamenti devianti, nonostante le opportunità di riabilitazione offertegli dal collocamento in comunità. Quello che emerge da questa attività è la gravità della situazione: un giovane, già in difficoltà, ha scelto di intraprendere nuovamente condotte illecite, mettendo in pericolo non solo sé stesso, ma anche la comunità in cui era ospite.

Le indagini e i controlli effettuati dai Carabinieri non solo dimostrano l’efficacia dell’azione di vigilanza e prevenzione, ma sottolineano anche l’importanza della collaborazione tra istituzioni. Interventi di questo tipo, che si inseriscono in un contesto di riabilitazione e deterrenza, mirano a garantire un futuro migliore per i giovani, ma richiedono anche una risposta tempestiva di fronte a comportamenti inadeguati. Il giovane è stato tradotto presso l’istituto penale per minorenni di Bologna. La speranza è che questo intervento possa rappresentare non solo una risposta alla violenza, ma anche un’opportunità di riflessione, per un cambiamento positivo.