ASCOLI – La Procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo d’indagine per far luce sulla morte del tifoso dell’Ascoli avvenuta sabato scorso, 28 agosto, allo stadio Curi, durante il match di serie B tra il Perugia e l’Ascoli. Luigi Mascitti, 56 anni era in compagnia del figlio quando si è accasciato a terra, forse colto da un infarto. Erano gli ultimi istanti prima del termine della partita vinta dai bianconeri per 3-2.
Malore davanti al figlio
Il figlio ha iniziato a chiamare aiuto, ma l’esultanza degli altri 450 supportes ascolani per il successo ormai vicino della loro squadra, avrebbe forse impedito subito un intervento dei soccorsi. Intervento dei sanitari, a cominciare dai volontari della Croce Rossa e gli operatori del 118, che poi è arrivato sugli spalti dello stadio assegnati agli ospiti, ma troppo tardi. Dopo ripetuti tentativi di rianimare Mascitti, i soccorritori hanno dovuto gettare la spugna, per decesso sopravvenuto.
Accertamenti sulla tempestività dei soccorsi
Ma non è del tutto chiaro come siano andate le cose, nei minuti che sono costati la vita al 56enne. La Procura di Perugia ha avviato un inchiesto per comprendere se i soccorsi siano stati tempestivi, come questi casi richiedono e sia o meno stato usato un defibrillatore.
Luigi Mascitti si poteva salvare? E quanto tempo è passato dal malore al momento in cui i sanitari sono giunti sul posto, allertati dagli altri tifosi dell’Ascoli? A queste domande dovrà rispondere l’indagine della magistratura umbra.
Il tifoso deceduto allo stadio Curi era originario di Monteprandone, ma residente a San Benedetto. La sua tragica ed improvvisa scomparsa ha lasciato sgomenti tutti i supporter, gli amici e il mondo del calcio ascolano. La società di Corso Vittorio ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia. Migliaia i messaggi di cordoglio da parte dei tifosi bianconeri sui social. Il funerale si terrà nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Madre della chiesa a Stella Monsampolo, martedì 31 agosto alle 16.