Ascoli Piceno-Fermo

Cupra Marittima, i libri degli alunni restano nella scuola chiusa per covid. Protestano i genitori

A sollevare il caso Michele Silla, esponente della Lega e genitore di alunni che frequentano la scuola primaria. La dirigente dell'Istituto nega la possibilità del ritiro del materiale. Si prepara un esposto

ASCOLI – I genitori non possono riprendersi quaderni e libri dei loro figli a scuola. Sembra uno scherzo, ma è quello che sta accadendo in un istituto di Cupra Marittima. E tutto naturalmente a causa del covid-19 e del caos che norme e disposizioni hanno creato nel mondo scolastico.

Ma anche e soprattutto nelle famiglie, in particolare di quelle che hanno alunni che frequentano le Primarie e che devono fare i conti con una didattica a distanza difficile da applicare per i più piccoli.

A segnalare il caso di Cupra, pochi chilometri a nord di San Benedetto, è Michele Silla, coordinatore comunale della Lega nonchè genitore di bambini che frequentano l’Istituto comprensivo del paese che ospita asilo, primaria e scuola media. Dopo la scoperta della positività di alcuni bimbi della scuola dell’Infanzia e della scuola media, il 28 febbraio scorso il sindaco della cittadina Alessio Piersimoni emanò un’ordinanza di chiusura di tutti gli istituti del territorio comunale. E così alcuni materiali restarono nel plesso oggi al centro delle polemiche, in via Adriatica Sud.

«Da una settimana la dirigente scolastica Gaia Gentili ci impedisce di ritirare dalla scuola una parte del materiale che era rimasto nel plesso- spiega Silla. E questo anche se i genitori hanno deciso di organizzarsi per fare un prelievo unico all’esterno dell’edificio, senza creare problemi all’organizzazione interna. Tutto ciò è veramente paradossale e viene giustificato con le disposizioni di una circolare interna che secondo la preside occorre applicare. Ma basterebbe solo un pò di buon senso per superare il problema, come accaduto in altri comuni vicini al nostro».

Il divieto della dirigente scolastica, sia per un recupero singolo che collettivo, nonostante siano stati indicati dei giorni e degli orari precisi per effettuare l’operazione, sta causando tensioni all’interno della struttura ma soprattutto disagi ulteriori a molte famiglie del centro costiero piceno. Perchè si trovano costrette a svolgere in casa la didattica a distanza – spesso in presenza di nonni o persone anziane che non sono a loro agio con le modalità del web – senza avere i libri necessari per alcune materie.

Dal canto suo, la dirigente dell’Istituto si è limitata a rispondere che «se esiste una regola codificata la si rispetta anche se non la si condivide, e se si è educatori si insegna a rispettare la norma e se si sceglie di non rispettarla ci si assume la responsabilità dell’inadempimento. Inoltre – continua Gentili – se se la scelta di violare la norma avviene ad opera di chi ha contribuito ad emanarla, ciò costituisce un’aggravante della violazione».

Insomma, per ora non se ne fa nulla. E a Silla e agli altri genitori degli alunni non sono serviti gli appelli ai rappresentanti di classe, ai docenti e al personale. Ma anche colloqui diretti con il sindaco e con i Carabinieri del posto. E il primo cittadino di Cupra, alla richiesta di un parere, ha preferito non commentare la vicenda.

«La scuola non è chiusa per tutti, sia perchè ci lavora il personale Ata – ricorda l’esponente della Lega – sia perchè comunque si tengono le lezioni per gli alunni con disabilità. Quindi se si volesse procedere a depositare i materiali all’esterno del plesso, senza rischi per nessuno, uno dei genitori li preleverebbe e la questione sarebbe sistemata. Noi ci auguriamo che questo si faccia presto – conclude Silla – altrimenti ci vedremo costretti a presentare un esposto alla magistratura, già da lunedi prossimo».