Accordo di programma per l’area di crisi complessa fermano-maceratese riconosciuta a dicembre del 2018 dal decreto MISE: il presidente Luca Ceriscioli firma il documento per l’attuazione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale. A essere interessati dall’importante finanziamento di circa 30 milioni di euro saranno ben 42 comuni delle province di Fermo, Macerata e Ascoli (con il comune di Carassai).
«È il positivo atto conclusivo di un complesso e articolato iter che ha visto coinvolti tutti i livelli istituzionali» hanno commentato il presidente Ceriscioli e l’assessore Fabrizio Cesetti, delegato all’Area di crisi complessa. «Sia il Governo sia la Regione si sono impegnati a implementare le risorse qualora ce ne fosse bisogno per finanziare eventuali progetti che dovessero rimanere fuori» ha aggiunto Cesetti. Il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Marche sono le due amministrazioni co-finanziatrici e, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’AnPAL e alle province di Macerata e Fermo sono le firmatarie dell’accordo di programma.
Con la firma del piano di riconversione e di riqualificazione industriale dell’area, la Giunta regionale ha messo in atto una vera e propria strategia di rilancio dell’area di crisi complessa del settore pelli e calzature. Tra i punti chiave di promozione ci sono il consolidamento delle imprese esistenti; la diversificazione produttiva e la promozione di nuovi investimenti oltre all’accompagnamento di processi di aggregazione tra imprese. E poi ancora sarà importante incentivare la spesa per la ricerca e l’innovazione, che siano esse tecnologiche o digitali; favorire gli scambi commerciali e l’internazionalizzazione e agevolare investimenti sostenibili con un’attenzione alla tutela ambientale e all’efficienza energetica.
Tra le linee guida c’è anche il favorire un ecosistema di innovazione per la manifattura digitale e del nuovo artigianato. Sarà importante sviluppare poi il settore turistico con lo sviluppo di una offerta integrata costa-entroterra; con il potenziamento e la riqualificazione delle strutture ricettive e con la promozione delle filiere culturali e delle produzioni artigianali e alimentari tipiche.
Nel patto si sottolinea che sarà fondamentale ricollocare il personale afferente a uno specifico bacino di occupazione attraverso il sostegno al reddito, l’inserimento e la qualificazione di giovani disoccupati, il reimpiego e il ri-orientamento delle competenze, la promozione del lavoro autonomo e di percorsi di autoimprenditorialità.
E poi, come spesso richiesto dagli addetti al settore, sarà importante risolvere le principali carenze infrastrutturali del distretto, legate al potenziamento della rete viaria provinciale e al consolidamento e all’ampliamento di specifiche arterie di collegamento.
Il Ministero dello Sviluppo economico concorrerà con 15 milioni di euro a valere sulle risorse della legge n. 181/1989, per l’agevolazione di investimenti produttivi di dimensioni superiori a 1 milione di euro. La Regione Marche concorre con fondi pari a 14.943.364,50 euro che saranno così suddivisi: sostegno agli investimenti e alla diversificazione produttiva (Risorse da Bilancio Regionale -4.950.000 euro); sostegno alla creazione di impresa (POR FSE Marche 2014/20 asse 1 – 3.000.000 euro); servizi di innovazione per le PMI (POR FESR Marche 2014/20, azione 1.3 – 753.911 euro); trasformazione digitale dei processi produttivi (POR FESR Marche 2014/20, azione 7.1 – 1.199.453,50 euro); Iti urbano Fermo «fermo 0-99» (POR FESR Marche 2014-2020, asse 3 – os 8 – azione 8.1 – intervento 8.1.3 – 100.000 euro); Iti urbano Fermo «fermo 0-99» (POR FESR Marche 2014-2020, asse 1 – os 2 – intervento 2.1.1 – 2.000.000 euro).
Relativamente agli interventi infrastrutturali, i percorsi amministrativi e finanziari necessari alla loro attuazione saranno definiti in apposito Tavolo istituzionale