Ascoli Piceno-Fermo

Dona gli organi e salva la vita a sei persone: lo straordinario gesto dell’ascolano Giuliano Airini, morto a 58 anni

L'uomo, morto a 58 anni, era molto conosciuto in città: aveva lavorato alla Sagi ed era un quintanaro doc. A dare l'ok per l'espianto è stata la famiglia

Giuliano Airini durante la Quintana

ASCOLI – Nel corso della sua vita è stato un uomo molto generoso, solidale, sempre disponibile a dare una mano a chi ne avesse bisogno. E questo spirito altruista non lo ha perso neanche con la morte. Sta facendo commuovere tutta la città la storia di Giuliano Airini, il 58enne di Ascoli deceduto la scorsa settimana a causa di un’emorragia cerebrale. La sua famiglia, infatti, seppur straziata dal dolore, ha dato il consenso al prelievo degli organi per andare in aiuto di chi, purtroppo, ha la vita appesa a un filo.

Un uomo apprezzato da tutti

Giuliano era molto conosciuto e stimato in città. Quintanaro, era capitano del sestiere di Porta Romana. Ex dipendente della ‘Sagi’, era anche molto sportivo, aveva giocato a calcio per tanti anni ed amava le camminate in montagna. Abitava nella frazione di Venagrande. La scorsa settimana aveva accusato un malore, all’improvviso, con i familiari che hanno chiamato immediatamente i soccorsi. Hanno provato a salvargli la vita prima all’ospedale di San Benedetto, poi a Torrette di Ancona. Ma il 58enne non ce l’ha fatta.

Il prelievo

Nell’ospedale dorico, dopo il benestare della famiglia, gli sono stati prelevati cuore, fegato, reni, polmoni e isole pancreatiche. Un prelievo multiorgano che ha salvato la vita a sei persone che erano in lista d’attesa, come confermato dalla dottoressa Francesca De Pace, responsabile del centro regionale per i trapianti.

A distanza di qualche giorno dalla morte di Giuliano Airini, è il figlio Giorgio a ricordare il papà. ≪Lui mi ha sempre trasmesso i suoi valori e tra questi c’era sicuramente l’altruismo – ricorda il ragazzo -. Quindi, insieme, abbiamo dato una mano a chi ne aveva bisogno e per questo motivo abbiamo dato l’ok per l’espianto degli organi≫.

Il centro trapianti

L’operazione, comunque, non è stata affatto semplice, come ha raccontato la dottoressa Francesca Pace. ≪In questo momento le rianimazioni sono occupate da pazienti contagiati dal covid, quindi ringrazio tutto il personale sanitario per il lavoro svolto in condizioni complicate – spiega la responsabile del centro trapianti delle Marche -. Mi sono trovata di fronte a una famiglia splendida e, adesso, sei persone possono continuare a vivere grazie al gesto di generosità di Giuliano e del suo straordinario figlio Giorgio≫.