Ascoli Piceno-Fermo

Donazione degli organi, il Piceno 59esimo in Italia. Domenica in piazza del Popolo insieme all’Aido

Nella classifica dell' "Indice del dono" la provincia di Ascoli Piceno è sopra la media nazionale. Intanto, al Mazzoni c'è stato il primo ricovero di una donna ucraina

L'ospedale Mazzoni di Ascoli

ASCOLI – La provincia di Ascoli è 59esima nella classifica nazionale del cosiddetto “Indice del Dono”, ovvero l’indicatore che fornisce una fotografia dell’impegno profuso dai comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità. Il rapporto, realizzato dal Centro nazionale trapianti, mette in fila i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione registrate nel 2021 nelle anagrafi dei 6.845 comuni italiani in cui il servizio è attivo.

L’iniziativa

L’indice, diffuso in occasione della 25esima Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra il 24 aprile, è espresso in centesimi ed è elaborato tenendo conto di alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi. La provincia picena con un indice di 59,37/100 è sopra la media nazionale insieme alla provincia di Pesaro-Urbino, le uniche tra le cinque marchigiane. I numeri, seppur positivi, vanno incrementati. E, a tal proposito, sono tante le iniziative di sensibilizzazione che si svolgono sul territorio. Ad Ascoli, domenica, ci sarà un apposito banchetto in piazza del Popolo, organizzato dall’Aido.

«I nostri volontari saranno a disposizione per informare sulla donazione degli organi – spiega l’associazione, attraverso una nota – e promuoveranno una raccolta fondi distribuendo piantine aromatiche e gadget Aido. Durante questa giornata sarà anche possibile iscriversi e diventare donatori di vita».

L’altro fronte

Intanto, a proposito di sanità, all’ospedale Mazzoni è avvenuto il primo ricovero di una profuga proveniente dall’Ucraina. Si tratta di una donna ed è affetta da linfoma, ovvero un tumore dell’apparato linfatico. Ora è in cura nel reparto di ematologia, ad Ascoli appunto, diretto da Piero Galieni, un’eccellenza nel panorama nazionale. Nel Piceno sono oltre 400 i profughi arrivati in queste ultime settimane dall’Ucraina, fuggiti dalla guerra, a ormai due mesi dall’inizio dell’invasione russa. L’Asur, comunque, sta provvedendo anche alla vaccinazione anticovid di queste persone, visto che la maggior parte di coloro che sono stati accolti non aveva ancora ricevuto il siero. In tutto, al momento, sono circa trenta i profughi che si sono sottoposti al vaccino contro il coronavirus.