ASCOLI – Il commissario straordinario Giovanni Legnini e il presidente dell’Anac Giovanni Busia, questa mattina, hanno illustrato le nuove procedure dei controlli di legalità sugli appalti pubblici della ricostruzione post sisma. E lo hanno fatto nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Roma, nella sede di palazzo Wedekind. I nuovi strumenti di vigilanza collaborativa, come gli atti tipo e i modelli procedurali semplificati, messi a punto grazie alla collaborazione tra le due istituzioni, permetteranno di assolvere in modo più efficace al controllo di legalità nelle procedure dei contratti, assicurando al tempo stesso la celerità della ricostruzione pubblica, ponendosi come possibile modello utilizzabile anche in altri contesti.
I dati
«Una storia di buona collaborazione», l’ha definita il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia. «Queste innovazioni – ha detto invece il commissario Giovanni Legnini -, si posizionano su una scia di crescita, non solo quantitativa ma anche qualitativa del controllo preventivo. Molti progetti sono in via di maturazione a seguito dell’impulso che è stato dato alla progettazione, ai nuovi investimenti. Il 2023 sarà l’anno del definitivo decollo della ricostruzione pubblica». Durante la conferenza sono stati presentati dei dati molto interessanti. Il bilancio di quest’anno è di 152 nuove procedure verificate per oltre 200 milioni di euro di valore a base di gara e un valore medio per singola procedura di circa un milione e 300mila euro. Un totale di 518 pareri adottati senza registrare casi di contenzioso. La categoria di opere maggiormente sottoposta a verifica sono le infrastrutture, i dissesti e le opere di urbanizzazione, seguono gli istituti scolastici ed educativi e le sedi comunali. La maggior parte degli interventi sottoposti a controllo sono stati affidati tramite procedura negoziata, con o senza manifestazione di interesse, seguono gli affidamenti diretti, mentre le procedure aperte hanno interessato relativamente meno procedure (pari al 21,71% del totale). Il largo ricorso alle procedure non ordinarie (77% del totale, sommando procedure negoziate e affidamenti diretti) si spiega in parte con il valore medio relativamente contenuto degli interventi, con l’innalzamento delle soglie per il ricorso agli affidamenti diretti e alle procedure negoziate introdotto dai provvedimenti normativi degli ultimi anni e dalle ordinanze speciali in deroga adottate dal commissario per la ricostruzione.
Il documento
Legnini, poi, ha sottolineato che nel grande cantiere del Centro Italia «c’è un tasso di contenzioso bassissimo, in quanto sono pochissimi i ricorsi verso le procedure». Inoltre, il commissario ha spiegato che non sono stati rilevati fenomeni preoccupanti. Merito, a questo punto, della qualità dei controlli preventivi. Infine, Legnini ha annunciato che è stato firmato il testo unico relativo alla ricostruzione privata. «È il primo testo di riferimento nelle ricostruzioni private assistite dal denaro pubblico – ha spiegato Legnini -. In tal senso, gli uffici per la ricostruzione e i Comuni hanno dato un contributo decisivo».