ASCOLI – Due Rsa dell’Area Vasta 5 dell’Asur di Ascoli premiate dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Si tratta delle strutture di Acquasanta Terme e della ex Luciani di Ascoli : la prima ha ottenuto un bollino RosaArgento, la seconda ne ha acquisti. Entrambe hanno avuto il riconoscimento per la qualità del servizio offerto agli anziani e ai pazienti che ospitano.
L’Area Vasta 5 ha risposto ad un bando nazionale promosso dalla Fondazione Onda, che sulla base di un questionario di 80 domande ha approfondito la conoscenza e il livello dell’assistenza presente nelle due Residenze, riconoscendo il premio.
«Le strutture hanno tutti i principali requisiti richiesti nel bando – ricorda la dott.ssa Benedetta Ruggeri, direttore dell’Unità di Governo clinico e gestione del rischio dell’Av5 – ma il bollino è stato ricevuto in particolare per tre motivi: la qualità delle due Residenza, l’ospitalità fornita dal personale e l’organizzazione complessiva del servizio.»
Nelle due Rsa di Acquasanta Terme, paese 15 km a ovest di Ascoli, e della ex Luciani del capoluogo, lavorano infermieri e operatori sociosanitari della Cooperativa Consorzio Italia, con cui l’Avt ha un appalto triennale. Sono loro che, insieme ai medici del territorio hanno gestito nella maniera più efficiente e specializzata – secondo Onda, i 69 anziani ospitati nel comune montano ( di cui 45 donne, con età media 85 anni) e i 40 di Ascoli ( di cui 28 donne, età media 90 anni) che non hanno possibilità di essere seguite a casa.
Cercando non solo di assistere e curare le persone con patologie anche molto distanti tra loro – dalla demenza fino a casi di quasi normalità – ma anche di rendere il più possibile confortevole la permanenza nelle Residenze. Con attività ludico-ricreative, di parrucchieria , barberia ed altri servizi ancora- tra cui anche stanze riservate per coniugi- andando oltre lo stresso compito sanitario.
Professionalità e umanità molto apprezzate dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, anche e soprattutto nell’anno terribile del covid. Un anno che le Rsa hanno affrontato senza gravi traumi, dato che non vi sono stati focolai o situazioni di allarme nelle due strutture, chiuse come le altre a parenti degli ospiti dal 22 febbraio al 30 giugno 2020 ( ma con un Ipad che è stato fornito a tutti per comunicare all’esterno).
«E in alcuni casi di fine vita – ricorda la dott.ssa Ruggeri – con le dovute precauzioni e le necessarie misure di sicurezza , è stato poi successivamente permesso anche ai familiari di entrare nelle strutture per dare conforto ai loro genitori o nonni».
I riconoscimenti ricevuti dalla Fondazione Onda permetteranno ora all’Area Vasta 5 di partecipare ad iniziative di formazione e aggiornamento professionale, realizzate dal network nazionale con l’obiettivo di migliorare sempre di più la qualità dell’assistenza fornita agli anziani accolti nelle strutture sanitarie.