Con un valore assoluto che sfiora i 7 miliardi e 200 milioni di euro, l’export marchigiano nel secondo trimestre 2024 registra una flessione anno su anno del -41,3% che risente del dato del farmaceutico verso la Cina.
«Se il noto risultato ascolano sul fronte dell’interscambio degli articoli chimico-medicinali, che traina in basso il nostro export, sorprende poco, colpisce lo strutturarsi dell’emergenza del comparto moda e calzature, sorte che condividiamo con altre regioni italiane come la Toscana. È un settore che fino a dicembre dello scorso anno aveva contribuito favorevolmente alla crescita tendenziale del nostro export e a metà del 2024 va peggio di inizio anno: il calo delle esportazioni del TAC è del 5,7%, percentuale assorbita quasi tutta dalla provincia di Fermo», commenta il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini
«È un momento “critico” quello che stanno attraversando le imprese marchigiane, soprattutto della moda. Questo assessorato intende continuare ad impegnarsi per supportare questo settori, non solo perché genera un significativo impatto economico, ma anche perché si tratta di un comparti dove il lavoro sano, la storica contrattazione e concertazione territoriale hanno contribuito a rendere più forte il nostro tessuto economico e sociale. Un sostegno importante è stato dato con due i bandi cofinanziati con il PR FESR 2021-2027. Il primo sull’innovazione digitale e green. L’innovazione di prodotto nel Fashion è oggi una necessità per far fronte ad una competitività crescente e per intraprendere il cammino verso la cosiddetta “Twin Transition”, obiettivo da cui non si può più prescindere visto l’enorme impatto ambientale e sociale che coinvolge l’intera catena del valore», dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Antonini
Che spiega: «Tra qualche settimana scadono i termini per presentare progetti sul Bando che sostiene le strategie di internazionalizzazione, fortemente richiesto dalle imprese, che ha una dotazione di circa 10 milioni, dedicato sia alle PMI (in forma singola o aggregata) che ai consorzi per l’internazionalizzazione. Vogliamo continuare il confronto con le imprese, le associazioni di categoria e le consulte, un dialogo che è sempre stato costante e non sono mai mancati i tavoli di confronto nei momenti di crisi: l’ultimo quello del 3 settembre con il Ministro Urso durante il quale abbiamo discusso l’ipotesi di rimodulare l’Accordo di programma dell’area di crisi fermano-maceratese. Vogliamo fare sistema e lavorare in modo coordinato con tutti gli attori dell’internazionalizzazione, prima fra tutti la Camera di Commercio delle Marche con la quale stiamo discutendo i contenuti della Convenzione 2025».
I fronti su cui costruire argine alla crisi e impulso allo sviluppo su cui l’azione congiunta delle istituzioni si concentrerà sono noti: innanzitutto, ma non solo, internazionalizzazione, col bando fiere, credito, formazione, innovazione a 360°, e soprattutto revisione del modo di intendere il sistema moda. Aggiunge Sabatini: «Vanno riformati il modello culturale e l’approccio del comparto verso un mondo che non è più quello conosciuto dalle generazioni da cui l’intrapresa calzaturiera marchigiana è partita, il tutto mettendo al centro il made in Marche. Occorre far conoscere la filiera per rafforzarla e valorizzarla con tutti i nuovi mezzi a disposizione. In questa direzione va, oltre al prossimo incontro formativo del Punto Impresa Digitale il 25 settembre, la candidatura di Camera Marche al MiMit per ospitare la Casa del Made In Italy di cui ha parlato il Ministro Urso all’insediamento della nuova presidenza di Unioncamere lo scorso luglio».