ASCOLI PICENO – La segreteria aziendale di Anaao Assomed della AST 5 Ascoli Piceno chiede un confronto con la Direzione Generale della stessa Azienda Sanitaria Territoriale e una valutazione della programmazione che possa portare a soluzioni condivise. L’oggetto della richiesta da parte del sindacato dei medici e dirigenti sanitari è l’applicazione della determina 283/AST del 21/04/2023 Graduatorie per mobilità di urgenza.
Secondo Anaao il ricorso alla mobilità d’urgenza, predisposta con questa determina, già utilizzata in passato in maniera analoga in occasione della pandemia, rischia di mettere nuovamente in seria difficoltà tutti i Dipartimenti della AST 5 e, pertanto, si rende necessario un confronto nel merito dei contenuti del provvedimento prima che lo stesso diventi esecutivo.
«La Medicina di Urgenza del Madonna del Soccorso da sempre riconosciuta da tutto il territorio struttura cardine – dice Filippo Feliziani della Segreteria Aziendale AST 5 – negli ultimi anni, per diversi motivi, ha ridotto drasticamente il personale medico mettendo in seria difficoltà la gestione dei pazienti acuti, tanto che la Direzione con provvedimenti specifici, ne ha ridotto l’utilizzo ad OBI, Osservazione Breve Intensiva e “prestato” i letti ai reparti come appoggi». «La Determina n.283 del 21/04/2023 – insiste Feliziani per conto di Anaao Assomed Marche – ha inteso sopperire alla criticità con una soluzione momentanea attivando una mobilità d’urgenza che però non risolve il problema, ma anzi apre un altro scenario che porterà al collasso le attività del Dipartimento di Medicina nei due Ospedali della AST Picena».
Il sindacato ricorda che il Dipartimento Medico, oltre tutte le attività di ricovero, di Day Hospital e le attività ambulatoriali, copre anche le Guardie Dipartimentali mensili e in molte U.O. la carenza organica di alcuni (es. Nefrologia,) ha reso necessario la ridistribuzione delle stesse; le nuove assunzioni operate e in corso non permettono di raggiungere una tranquillità operativa e si mette in seria difficoltà tutte le attività quotidiane dei reparti.
Il dott. Feliziani a nome dei colleghi dell’AST 5 ricorda anche che «la mobilita d’urgenza è un atto provvisorio mentre gli ordini di servizio non possono essere riconosciuti come unico meccanismo di programmazione e se la volontà è quella di mantenere aperto il servizio di Emergenza per tempo prolungato oppure iniziarne uno smantellamento definitivo». «Un professionista dell’emergenza – conclude – ha delle specificità mediche riconosciute dalla specializzazione e da una pratica che certo non può essere equiparata a quella di branche affini».