Ascoli Piceno-Fermo

Fenni (Confindustria) critica la Regione Marche: «Insufficienti i fondi per sostenere l’export calzaturiero»

Per il coordinatore di Confindustria Centro Adriatico vanno bene i progetti per il digitale e la sostenibilità, ma occorre potenziare le presenze nelle fiere che stanno per ripartire

Valentino Fenni
Valentino Fenni, coordinatore di Confindustria Centro Adriatico

ASCOLI PICENO – «Non è sufficiente un milione di euro per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese. Il distretto calzaturiero ha bisogno di ben altro». La dura critica alla Regione Marche arriva da Valentino Fenni, coordinatore di Confindustria Centro Adriatico e responsabile della sezione calzature. Al quale non è piaciuto il fatto che le strategie dell’ente sono arrivate a conoscenza degli industriali «solo da indiscrezioni di corridoio». E questo non è possibile in una fase in cui è in vista una possibile ripresa dei mercati esteri.

«Fatti i vaccini – afferma Fenni- il mondo riapre. Da qua a un mese l’Europa tornerà competitiva. Collezioni e cataloghi sono pronti. In questa fase storica – sottolinea l’imprenditore – diventa determinante l’azione della Regione per supportare il distretto calzaturiero fermano maceratese, il cuore della moda regionale. È questo il momento giusto per collaborare e pianificare azioni».

E anche se i recenti bandi per contributi regionali e camerali hanno avuto una «buona risposta», secondo il rappresentante degli industriali di Ascoli e Fermo bisogna «fare attenzione: perché questo da un lato significa che le aziende hanno voglia di fare, dall’altro però qualcuno partecipa pur di cercare un appiglio, senza una vera strategia».

Fenni chiede alla Giunta Acquaroli di proseguire con l’approccio dialogante, ma di farlo senza dimenticare ogni protagonista dell’economia: «Gli imprenditori per investire hanno bisogno di certezze – spiega -, non si può venire a conoscenza di strategie da voci di corridoio, da indiscrezioni. Sapere che l’assessore al Bilancio Guido Castelli stia pensando a un mini Pnrr regionale, con un plafond di 10 milioni di euro, è interessante, ma dove e come usarlo? Bisogna fare attenzione a non abbinare ogni risorsa alla zona del cratere, che è al centro dell’attenzione di ognuno di noi, perché molte aziende si trovano al confine e il rischio di farle rimanere indietro è alto».

Confindustria Centro Adriatico, insieme a Macerata, rappresenta quasi la totalità di calzaturifici e accessoristi delle Marche. Anche per questo vuole sedersi al tavolo con le altre associazioni di categoria per definire le strategie di sviluppo, dell’economia del territorio e in particolare della provincia di Fermo, cuore del comparto calzaturiero.

«Se la Camera di Commercio per il bando fiere ha stanziato 800mila euro – afferma ancora Fenni – dalla Regione auspichiamo azioni ben più importanti del milione di euro annunciato per l’internazionalizzazione. I mercati non sono tutti uguali e il distretto presenta caratteristiche molto differenti che trovano il proprio sblocco in zone diverse del mondo. Quindi, non limitiamo i contributi alla partecipazione a una determinata fiera, ma agevoliamo innanzitutto le partenze. Per far ripartire l’economia della Regione bisogna rafforzare l’export che è da sempre trainato dal mondo industriale, perno della filiera manifatturiera e artigianale».

Insomma, anche se siamo tutti concentrati sulla sostenibilità e il digitale, « la presenza fisica delle nostre scarpe nei negozi e nelle fiere di tutto il mondo è imprescindibile».

E stanno per tornare tra poco l’Expo Riva Shuh del Garda, il Pitti di Firenze in presenza e a settembre il Micam a Milano: «Pianificare una strategia con contributi garantiti alle aziende per poter partecipare – conclude l’imprenditore fermano- è quello che chiediamo alla Regione, con cui siamo pronti a collaborare e dialogare ogni giorno. Non possiamo perdere il treno della ripartenza».