Ascoli Piceno-Fermo

Fermo, al via il restauro della “Madonna con il bambino in trono” di Vincenzo Pagani

Parte il progetto promosso da Fondaco Italia con il sostegno di Banca Generali Private. L'opera del 1528 è ospitata nella Pinacoteca civica che attende la riapertura

Un particolare dell'opera di Pagani presto restaurata

Fermo – Parte il restauro di una importante opera di Vincenzo Pagani, un olio su tela del 1528. Si tratta della «Madonna in trono con Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Maria Maddalena», ospitata nel Polo museale di Palazzo dei Priori, presso la Pinacoteca civica di Fermo. Il progetto di tutela e valorizzazione artistica è promosso da Fondaco Italia con il sostegno di Banca Generali Private. I promotori del restauro hanno scelto un’opera giudicata tra le più iconiche dell’intero patrimonio artistico italiano, collocata a Fermo, città gioiello della Penisola provata dagli eventi sismici del 2016 e 2017.

La «Madonna in trono con il Bambino» di Pagani si trova nel Polo museale di Fermo, all’interno del duecentesco Palazzo omonimo che si impone elegantemente sulla centrale Piazza del Popolo. Il palazzo ha assunto l’aspetto attuale solo nel Cinquecento con la doppia scalinata d’accesso e l’imponente statua bronzea di Papa Sisto V di Andrea Sansovino. Dopo essere stato il luogo per eccellenza della vita politica della città, attualmente è sede della pinacoteca comunale e della sezione picena del museo archeologico.

 «Un grande ringraziamento va a Banca Generali per questo intervento importante su Fermo – dice il sindaco Paolo Calcinaro – in attesa della riapertura della nostra Pinacoteca e che sarà pure un altro momento da evidenziare e valorizzare. La vicinanza di Istituti così importanti a livello nazionale e non solo è solamente un orgoglio per questa città e la sua comunità».

L’opera di Pagani “Madonna in trono con Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Maria Maddalena

L’intervento di restauro del dipinto di Vincenzo Pagani verrà realizzato dalla ditta Mirmex Conservazione e Restauro Opere d’Arte di Francesca Ascenzi di Fermo.

Le fasi del lavoro prevedono un consolidamento di tutte le porzioni di colore e la preparazione di quelle sollevate, della pellicola pittorica in stato di distacco, la pulitura per la quale saranno impiegati solventi adeguati individuati attraverso accurate indagini, la stuccatura delle lacune con materiale simile alla composizione dello strato preparatorio originale, la reintegrazione pittorica, la verniciatura finale e poi la disinfestazione del supporto ligneo dagli insetti xilofagi (in atmosfera modificata alla quale seguirà quella chimica).

«Siamo felici di affiancarci a un progetto che punta a recuperare e donare alla comunità un’opera d’arte iconica – spiega Ermes Biagiotti, Area Manager di Banca Generali Private – che è retaggio di un periodo in cui l’Italia ha rappresentato il punto di riferimento del mondo in termini di cultura. Come Banca attenta alla protezione e valorizzazione dei patrimoni delle famiglie siamo ben consapevoli dell’importanza che il patrimonio artistico riveste non solo per il territorio di Fermo, ma per l’intera Penisola. Per questo crediamo che sia fondamentale sostenere iniziative come questa che possono rappresentare un volàno per guidare la ripartenza del territorio dalla dura crisi che stiamo attraversando».

  Dal canto suo Enrico Bressan, presidente della società Fondaco Italia, sottolinea come «in un momento storico come quello che stiamo vivendo decidere di investire in un’opera d’arte è un forte segnale di positività: l’Economia della Bellezza e i rami ad essa connessi, che possiamo racchiudere, per semplificare, nel Patrimonio Culturale Italiano, costituiscono la base da cui ripartire e guardare al futuro».

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