Ascoli Piceno-Fermo

Fermo, il buono per il massaggio hot era il regalo cult per i 18 anni: denunciate due cinesi per sfruttamento della prostituzione

Il centro di Campiglione era già stato multato per 30mila euro per inottemperanze in tema di sicurezza e norme sul lavoro ma i trattamenti per la clientela, anche di giovanissimi, andavano oltre il semplice massaggio

FERMO – Nei giorni scorsi, a Fermo, al termine di una mirata attività info investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Fermo finalizzata al contrasto della prostituzione, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Fermo hanno scoperto e denunciato alla Procura di Fermo, per sfruttamento della prostituzione, due cittadine di nazionalità cinese di 57 e 46 anni, che gestivano un’attività di centro estetico e “massaggi erotici” a Campiglione di Fermo.

Durante le indagini condotte sull’esercizio, già interessato pochi giorni prima da un meticoloso controllo congiunto con i militari specializzati del NAS di Ancona e del Nucleo ispettorato del Lavoro di Ascoli è stato accertato che le due donne, all’interno del centro, facevano praticare massaggi dal contenuto esplicito sessuali ed erotici ad altre giovani connazionali di età compresa tra i 30 e i 40 anni, in violazione della famosa Legge cd “Merlin” del 1954 (che abolì la regolamentazione della prostituzione, chiudendo le case di tolleranza e introducendo i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione). È stato appurato che la clientela era tutta proveniente dalla provincia e di età compresa tra i 18 e i 60 anni: in particolare alcuni giovanissimi usavano regalare un buono massaggio ad amici in occasione del compimento del 18° anno d’età. In alcuni casi sarebbe stato proposto anche un rapporto completo, dietro corrispettivo di circa 200 euro mentre il solo massaggio erotico costava circa 50 euro, ovviamente tutto rigorosamente “in nero”.

Nel precedente controllo era emerso che la titolare gestiva l’attività senza aver redatto il documento di valutazione dei rischi, con una sanzione di circa 30mila euro e la sospensione dell’esercizio nonché l’irrogazione di sanzioni amministrative per aver avviato l’attività senza comunicazione al SUAP e per la mancanza dei requisiti professionali del personale, e l’impiego di prodotti cosmetici senza etichetta in lingua italiana, in violazione delle normative vigenti – furono poi sequestrati prodotti vietati dalla normativa nazionale ed europea poiché pericolosi per un valore di circa 2mila euro.

Si sottolinea l’impegno dell’Arma nel far rispettare le regole e le normative vigenti, per garantire la sicurezza e la salute. Questi episodi rafforzano il concetto che la sicurezza e la tutela dei cittadini è resa possibile grazie alla presenza attiva e costante dei Carabinieri sul territorio, all’uso di metodologie investigative avanzate e alla fondamentale collaborazione della popolazione. I Carabinieri continueranno a perseguire e sanzionare le violazioni delle norme con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto delle norme che regolano la civile convivenza.

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