ASCOLI – Uno stabilimento che, con il passare degli anni, è diventato un simbolo per tutta la città. E, fra l’altro, è uno dei pochi che ancora riesce a resistere alla crisi e a dare lavoro a tante famiglie. Si tratta della Barilla, presente ad Ascoli dal 1982, che proprio ieri (10 ottobre) ha festeggiato i suoi primi 40 anni di attività nel Piceno. Per l’occasione, è arrivato in città anche Luca Barilla, vicepresidente del gruppo, accolto dal sindaco Marco Fioravanti e dal consigliere regionale (in odore di assessorato) Andrea Maria Antonini. Presente, ovviamente, anche il direttore dello stabilimento ascolano Giuseppe Puglia.
Le emozioni
«Il momento non è dei più felici – ha spiegato Barilla -. Nonostante tutto ciò che sta accadendo nel mondo, però, bisogna avere fiducia e speranza, senza le quali non si può andare da nessuna parte. In 145 anni la Barilla ha dovuto superare momenti drammatici come le due Guerre mondiali, ma lo ha fatto grazie a una visione e al sostegno del paese. Questo stabilimento lo ha voluto fortemente mio padre e sono davvero felice di vedere che, al suo interno, ci lavorano tanti giovani. Ciò sta a significare che c’è un ricambio generazionale e che il futuro è assicurato». Emozionato, durante la visita allo stabilimento, il sindaco ascolano Marco Fioravanti. «Dedizione, passione e spirito di appartenenza sono i principali ideali e valori che rendono la Barilla una vera e propria famiglia, prima ancora che un’azienda che dà lavoro a tanti cittadini ascolani, generando importanti ricadute socioeconomiche sul territorio – ha commentato Fioravanti -. Un grazie al compianto Pietro Barilla, al figlio Luca, che ho avuto il piacere di conoscere, e a tutta la famiglia Barilla per aver creduto e investito nella città di Ascoli Piceno. Con la speranza che si continui a lavorare in comune, verso obiettivi non comuni».
La Regione
«Ho portato i saluti della Regione Marche e ho avuto l’onore di conoscere Luca Barilla – ha proseguito, infine, il consigliere regionale Andrea Maria Antonini -. Una bellissima realtà, quella ascolana, fondata su una forte simbiosi tra lavoratori e proprietà. Ho avuto la possibilità di sapere, ad esempio, che le famose crostatine del Mulino Bianco sono nate nello stabilimento di Ascoli. E che il Pancarrè più famoso d’Italia, sempre quello del Mulino Bianco, si produce solo ed esclusivamente ad Ascoli. Una bella soddisfazione per lo stabilimento piceno e per tutta la città».