ASCOLI – Ora è ufficiale. È finita l’esperienza di Confidustria Centro Adriatico. Gli industriali di Ascoli tornano a separarsi, ed organizzarsi ognuno per conto proprio. Lo ha sancito l’assemblea straordinaria convocata dal presidente Valentino Fenni, e voluta da Confindustria nazionale. Duecento aziende presenti all’incontro che si sono espresse chiaramente: il 90% dei voti hanno formalizzato il ritorno al passato.
Le cause di questo prematuro divorzio? Se le frizioni all’interno dell’organizzazione teritoriale erano iniziate da mesi, il casus belli è stata la decisione dell’ex presidente Simone Mariani – ascolano, produttore caseario – di espellere due imprenditori fermani dall’associazione. La scelta ha scatenato la rivolta della parte fermana di Confindustria Centro Adriatico, che nel corso degli ultimi mesi ha provocato una netta divisione tra i due schieramenti, nonostante l’impegno del fermano Fenni a calmare le acque e riportare la pace tra le due anime dell’associazione.
Ora la palla passa in mano ai probiviri nazionali che dovranno prendere atto della volontà degli iscritti di separarsi e guidare l’iter dello sviluppo associativo in modo da definire la rappresentanza territoriale di chi oggi si trova dentro Confindustria Centro Adriatico.
È appena il caso di ricordare che l’unione tra industriali di Ascoli e Fermo era apparsa a molti forzata e non reale, dettata più da indicazioni centrali che volevano una riorganizzazione delle territoriali che non una scelta spontanea degli imprenditori locali, almeno in maggioranza. E le differenze di vedute e posizioni sono poi emerse, portando al nuovo distacco e al ritorno ad organismi su base provinciale.