ASCOLI PICENO- La nomina del consiglio d’amministrazione della Fondazione Ascoli Cultura che ha visto la nascita pochi giorni fa con la firma dell’atto costitutivo, ha generato molte attenzioni politiche, a partire dal Partito Democratico di Ascoli Piceno.
Il gruppo in una nota afferma che «la creazione della fondazione è stato un atto adottato dal consiglio comunale sul quale come forze di opposizione e come Partito Democratico abbiamo cercato di dare proposte migliorative. Ancora una volta però le scelte del Sindaco sul consiglio di amministrazione pongono delle perplessità sul percorso di selezione che ha portato gran parte della città a dire: “sono sempre loro”. Non c’è stato alcun percorso di coinvolgimento nelle scelte organizzative, programmatorie e gestionali di tanti giovani e associazioni che ogni giorno vivono il territorio con una particolare attenzione a tutte quelle realtà che per trovare spazi di espressione lasciano la nostra città».
La posizione dell’opposizione
Il Pd ascolano non ci sta e ribadisce che nei confronti dei membri del cda della Fondazione Ascoli Cultura: «Non c’è stata una selezione per curriculum in grado di uscire dai “soliti” nomi, tra l’altro responsabili della sconfitta della candidatura di “Ascoli Capitale della Cultura” .Nella cultura c’è bisogno di guardare al futuro, ma ancora una volta, come in occasione della nomina del presidente AMAT (l’ex sindaco Piero Celani) si è guardato al passato. È l’ennesima “occasione persa” per generare innovazione e la solita pianificazione clientelare nella gestione del bene comune. È l’ennesima contraddizione del sindaco che parla di città metro-montana, come sostenuto fortemente durante la candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura, ma si trincera dentro le mura cittadine per individuare le professionalità nella composizione del CDA. Inoltre, ci chiediamo quali saranno i rapporti della Fondazione in primis con l’AMAT e se chi siede e rappresenta il CDA possa assolvere ruoli apicali in altre associazioni che di fatto svolgono attività inerenti il settore culturale. Chiediamo poi ai cittadini: se è stato così fatto per la nomina del CDA – conclude il PD cittadino – come saranno gestite le potenziali assunzioni che la fondazione avrà opportunità di fare?».