ASCOLI – Avevano percepito indebitamente circa 110mila euro di finanziamenti assistiti da garanzia statale, ovvero destinati alle attività pesantemente colpite dal covid. Con questa accusa la guardia di finanza provinciale di Ascoli ha denunciato cinque imprenditori del Piceno.
Il finanziamento
La normativa nazionale ha infatti consentito alle imprese di far fronte agli effetti negativi correlati al protrarsi della situazione epidemiologica, attraverso specifici strumenti finanziari destinati a garantire, alle stesse, iniezioni di liquidità in tempi ristretti, dietro presentazione di autocertificazioni per accedere alle sovvenzioni. Gli ultimi controlli effettuati dalla finanza di San Benedetto, hanno accertato vari illeciti commessi dagli amministratori delle cinque aziende investigate, che spaziano dalla falsa indicazione di dati contabili e certificazione di operazioni commerciali mai poste in essere, fino alla ricorrenza di vere e proprie distrazioni delle risorse ottenute, destinandole a finalità non attinenti all’esercizio dell’attività imprenditoriale.
I reati
Nel complesso, i rappresentanti legali delle società ispezionate sono stati tutti denunciati alla Procura di Ascoli per i reati di malversazione e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. L’importo delle somme indebitamente percepite, appunto, ammonta a 110mila euro. Per tre di questi imprenditori, che hanno trasferito l’indebito finanziamento in altre realtà imprenditoriali, è scattata anche la denuncia per autoriciclaggio, per un profitto illecito reimpiegato pari a 67.500 euro. Della vicenda, ovviamente, è stata interessata anche la Corte dei Conti di Ancona, chiamata ora a rilevare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità erariale, da aggiungersi a quelli di carattere penale.