Il 3 novembre sarà firmato l’accordo tra Assodelivery – l’associazione datoriale delle aziende di food delivery – e il sindacato Ugl che disciplina il contratto dei fattorini del cibo d’asporto. Un accordo che il Nidil della Cgil ha definito «truffa e che peggiora, di fatto, le condizioni dei riders in tutto il settore mantenendo il cottimo e bloccando l’introduzione di una paga oraria prevista dalla legge 128/2019, in linea con i livelli salariali stabiliti dai contratti collettivi nazionali di settori che prevedono la figura del fattorino». Anche la Cisl, la Uil e il Ministero del Lavoro hanno bocciato il nuovo contratto dei riders che entrerà in vigore a giorni.
Il Nidil della Cgil, venerdì 30 ottobre, scenderà in piazza al fianco dei lavoratori del food delivery aderendo alla mobilitazione proclamata a livello nazionale e che nelle Marche vedrà una manifestazione nel parcheggio del McDonald’s di Loreto-Porto Recanati a partire dalle 17:30.
«Una manifestazione che permette di porre l’attenzione su questa categoria che non viene considerata come semplice lavoratore – spiega Loredana Guerrieri rappresentante della segreteria provinciale del NIdiL Cgil di Macerata -. Molti di questi lavoratori infatti non hanno un contratto regolare ma anzi hanno quello di collaborazione occasionale che spesso risulta atipico. Il contratto che sarà firmato il 3 novembre ripristinerà addirittura il cottimo e quindi chi esercita questa professione dovrà necessariamente accettare il contratto o si troverà senza lavoro».
Difficile parlare di numeri in questo settore perché «c’è una parte completamente sommersa ma parliamo comunque di una fetta molto ampia di persone – spiega Guerrieri -. Inoltre per questi lavoratori non esiste alcun tipo di assicurazione e in molti lavorano con i propri mezzi trovandosi ad affrontare quindi anche ulteriori spese». Il cottimo che sarebbe previsto dal nuovo contratto è di 10 euro per una consegna che, se effettuata in meno di un’ora, può anche prevedere un pagamento inferiore alla soglia prevista.
Parliamo di un comparto strategico soprattutto in questo momento storico segnato dalla chiusura serale delle attività di ristorazione a causa del Dpcm introdotto domenica dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’invito da parte del sindacato ai clienti e ai ristoratori è di non utilizzare i servizi di consegna a domicilio per tutta la giornata di protesta di venerdì 30 ottobre.