Il nuovo consiglio direttivo Confcommercio Marche Centrali Federazione Moda Italia rilancia la campagna “Non siamo fantasmi” e si unisce al coro della Federazione Nazionale per chiedere aiuti al settore che altrimenti rischia di sgretolarsi di fronte agli effetti della pandemia da Covid-19. Il presidente Confcommercio Marche Centrali Giacomo Bramucci, eletto anche presidente del consiglio direttivo Confcommercio Marche Centrali Federazione Moda Italia, ha sottolineato l’importanza di intervenire subito con una serie di misure a sostegno del comparto tra le quali «l’estensione, a tutto il 2020, del credito d’imposta per gli affitti anche per i negozi di moda che hanno visto ridurre il proprio giro d’affari su canoni di locazione invariati».
«Inoltre, a fronte di un verosimile aumento delle rimanenze anche della stagione autunno/inverno, occorre prevedere una detassazione o meglio una rottamazione delle rimanenze – ha proseguito Bramucci -. Il problema dell’invenduto è di grande portata anche alla luce del calo di consumi con incassi crollati per più del 70% e conseguente ripercussioni sui pagamenti ai fornitori che stavano tornando a una certa regolarità. Il nuovo blocco rischia di far saltare nuovamente tutti i piani di rientro e per questo va previsto un contributo a fondo perduto del 50% della differenza dei corrispettivi dell’ultimo trimestre 2020 sull’ultimo trimestre 2019, in quanto i nostri imprenditori – reduci da una stagione primavera/estate in grave perdita – difficilmente riusciranno a coprire debiti per mancanza di utili».
Il nuovo consiglio direttivo ha condiviso poi la necessità di prevedere una moratoria sui versamenti tributari e contributivi a tutto il 2021, la sospensione al 31 dicembre 2020 degli incassi dei titoli di credito, la sospensione di mutui e leasing bancari aziendali fino al 31 dicembre 2021 (ad oggi sospesi fino al 31 dicembre 2020) e dei mutui e leasing personali oltre alla prosecuzione della CIGS fino a tutto il 2021. Queste le misure più importanti richieste dal settore che chiede la giusta visibilità e attenzione come ricorda il direttore generale Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco.
«Stiamo lavorando per dare risorse indispensabili a un settore così importante – ha commentato Polacco -. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente sostegno alla Regione Marche e sensibilizzato direttamente le imprese attraverso la campagna “Non siamo fantasmi” che è stata apprezzata e che mira a richiamare l’attenzione sulla moda e sul wedding. Il calo nelle vendite in questi negozi è di oltre il 70% e in questo periodo i titolari stanno solo contraendo debiti. Per questo servono misure a sostegno della moda per le quali l’Organizzazione sta lavorando in sinergia con Federazione Moda Italia. In questo senso va anche l’impegno del nuovo Consiglio Direttivo Confcommercio Marche Centrali Federazione Moda Italia guidato da Giacomo Bramucci».
Questa è la composizione del nuovo consiglio direttivo Confcommercio Marche Centrali Federazione Moda Italia: Giacomo Bramucci (Senigallia – Presidente), Isabella Rocchetti (Ancona – Vice Presidente), Carolina Bianchelli (Jesi – Consigliere), Leonardo Zannelli (Fabriano – Consigliere), Lorena Bordi (Macerata – Consigliere), Luigi Benedetti (Macerata – Consigliere), Claudio Cippitelli (Macerata – Consigliere), Mara Tamburrini (Magliano di Tenna – Consigliere) e Fabio Grassetti (Civitanova Marche – Consigliere).
Sulla questione sono intervenuti anche gli addetti del settore. «La crisi legata al Covid ha portato inevitabili ripercussioni al nostro settore – ha detto Attilio Sorbatti dell’omonimo cappellificio di Montappone -. Chi lavora principalmente con l’export e con l’alta moda, vivendo in un mercato globale, ha subito meno le difficoltà della crisi. Chi invece lavora con il mercato interno ha pagato le ripercussioni dell’emergenza sanitaria a caro prezzo. Credo che investire nella digitalizzazione rappresenti per molti un punto di ripartenza anche se sotto questo aspetto, per le piccole imprese del nostro territorio, manca la cultura dell’investimento piuttosto che del riammodernamento o addirittura dell’aggregazione».
«Anche noi abbiamo dovuto far fronte a molte disdette di ordini in corso perché lavorando come terzisti e quindi per grandi marchi abbiamo subito, a cascata, delle ripercussioni – racconta invece Andrea Coccia dell’omonimo calzificio di Rapagnano -. C’è stato un calo del fatturato del 40% ma possiamo dire che tutto sommato siamo riusciti ad andare avanti grazie alla sospensione delle rate dei mutui e avendo i finanziamenti con la garanzia dello Stato che ci hanno permesso di pagare gli stipendi. Il problema arriverà a gennaio quindi non verrà prorogata la sospensione di questi adempimenti e noi chiediamo a gran voce di rivedere tale decisione».
«Il timore in relazione al futuro c’è perché c’è imprevedibilità – ha commentato il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini -. Purtroppo il gap della piccola e media impresa in relazione al digitale si fa sentire e lo stesso capita con l’alto costo delle produzioni della calzatura tra manodopera e costi aggiuntivi per cui il costo della scarpa diventa troppo alto per alcuni settori. Durante il periodo del lockdown ma anche precedentemente, come Camera di Commercio, abbiamo puntato fortemente sul sistema produttivo del Fermano e dell’Ascolano con il bando BtoB per gli showroom virtuali. Abbiamo iniziato questo percorso con l’Università Politecnica e poi abbiamo notato l’elevato interesse e i risultati dato che ogni impesa poteva avere una propria vetrina e la propria possibilità di vendita».
«In questo modo dobbiamo cercare di dare supporto alle nostre aziende anche grazie alla collaborazione con la Regione Marche che si è dimostrata disponibile sin da subito – ha proseguito Sabatini -. Un ringraziamento va al presidente Francesco Acquaroli, al vice e assessore alle attività produttive Mirco Carloni e all’assessore al bilancio Guido Castelli perché si sono subito mostrati attenti alle nostre progettazioni e ci stanno seguendo nei bilanci preventivi del 2021. Sono fermamente convinto che il lavoro di squadra ci permetterà di fare bene nel settore della moda».
«Le nostre imprese purtroppo sono sottopatrimonializzate e questo significa che quando dovranno tornare a pagare, tenendo conto che nel primo periodo di lockdown hanno ottenuto i finanziamenti e si sono quindi indebitate, potranno avere delle difficoltà – ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio delle Marche -. È importante quindi lavorare in squadra e in filiera magari con un brand che possa fare da traino. E poi dobbiamo puntare sull’innovazione dei processi e sulla possibilità di avere una sburocratizzazione. A quel punto forse troveremo mercati vicini ai prodotti. Stiamo anche progettando, insieme alle università del territorio, degli studi mirati da effettuare prima della partenza di una fiera – quando sarà possibile – per capire se quel tipo di prodotto può essere interessante o meno per un determinato mercato» ha concluso Sabatini.