ASCOLI – A tre giorni dalla guerriglia ultras avvenuta all’esterno dello stadio Del Duca venerdì sera, dopo la retrocessione in Serie C dell’Ascoli Calcio, arrivano i primi provvedimenti per gli scontri tra la tifoseria bianconera e le forze dell’ordine, che tra l’altro hanno causato il ferimento di diversi agenti. Quattro sostenitori ascolani, infatti, sono stati arrestati in flagranza differita perché ritenuti responsabili di alcuni atti di violenza commessi proprio in quella occasione. Gli arrestati, tutti ascolani, già noti alle forze dell’ordine, sono stati portati, come disposto dalla locale Autorità Giudiziaria, nelle rispettive abitazioni, agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
Il commento
Decisive, per identificare gli ultras, le immagini riprese dalle telecamere degli impianti di videosorveglianza presenti fuori dallo stadio. Sicuramente, nel corso delle prossime ore ci saranno altri provvedimenti, perché le indagini della questura sono ancora in corso. Nel frattempo, sulla retrocessione dell’Ascoli si è espresso anche il sindaco Marco Fioravanti.
«Chi aspetta il tramonto dell’Ascoli non vedrà mai la sera – spiega il primo cittadino -. Fa male al cuore vedere bambini, ragazzi, adulti e anziani piangere al Del Duca, fa male al cuore questa retrocessione. Ma il popolo bianconero è duro a morire: siamo pronti a rimboccarci le maniche e a rialzarci, con l’orgoglio e la passione che ha sempre contraddistinto Ascoli e gli ascolani. Io sarò in prima linea, fianco a fianco con il popolo bianconero, per guidare la rinascita. L’Ascoli Calcio non muore mai, noi siamo la regina delle Marche».