Ascoli Piceno-Fermo

L’idrogeno verde per alimentare la nuova Ferrovia Salaria: ad Ascoli summit di sindaci e parlamentari di tre regioni

Per il sindaco Fioravanti l'opera deve essere un progetto pilota innovativo nazionale. Attesa per la stesura dello studio di fattibilità da 40 milioni affidato a RFI

Il sindaco Fioravanti di Ascoli
Il sindaco Fioravanti con Antonini e Spazzafumo (Foto: Marco Traini)

ASCOLI PICENO – «La Ferrovia Salaria deve diventare un progetto pilota nazionale per la realizzazione di infrastrutture che vengono alimentate con l’idrogeno verde, andando oltre l’attuazione di opere con sistemi ormai vecchi e superati».

Lo ha detto oggi il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti intervenendo agli Stati generali della ferrovia appenninica che dovrebbe collegare nel futuro Roma direttamente con il capoluogo piceno e San Benedetto del Tronto. Presenti all’incontro molti sindaci dell’Ascolano – compreso Antonio Spazzafumo per San Benedetto – e del Reatino, oltre che i parlamentari Giorgio Fede e Lucia Albano, il consigliere regionale Andrea Antonini, i quali hanno fatto il punto su un progetto di cui si parla da 120 anni e che per vari motivi mai ha visto la luce.

Il ruolo di Italia Nostra

Una luce che negli ultimi è stata tenuta sempre accesa dal combattivo presidente di Italia Nostra Gaetano Rinaldi che ha continuato ad organizzare incontri sul tema, nonostante l’isolamento e il fatto che la linea non fosse all’ordine del giorno della politica. Ora, e partire dal 2017, la ferrovia Dei Due Mari è tornata nel dibattito istituzionale, e nel 2021 ha avuto una forte accelerazione. Sia con l’adesione di 65 tra comuni, enti e associazioni di categoria di Marche, Abruzzo e Lazio al Manifesto lanciato dal sindaco di Ascoli, sia e soprattutto con l’approvazione in sede parlamentare – nel luglio scorso – di finanziamenti di 40 milioni a RFI per la stesura di un primo progetto di fattibilità.

Territorio unito per far avviare l’opera

«Nel passato abbiamo scontato divisioni politiche e geografiche che hanno rallentato l’iniziativa – ha affermato Marco Fioravanti – ma ora tutto il nostro territorio ed anche le province vicine sono unite nel sostenere il programma presso il Governo, che deve risarcire i territori appenninici dell’Italia centrale per troppo tempo abbandonati. Con la ferrovia si può uscire dall’isolamento e cambiare il futuro del nostro comprensorio».

Prima del sindaco di Ascoli erano intervenuti al convegno, moderato da Guido Benigni la presidente del Fai Marche, Alessandra Stipa e proprio Gaetano Rinaldi, ringraziato da tutti i presenti per l’impegno profuso nel passato per tenera viva l’attenzione sull’opera: «Ora che un passo in avanti è stato compiuto – ha detto quest’ultimo – occorre promuovere delle conferenze in cui si discutano subito le problematiche che la progettazione dell’opera può comportare. In questo modo si attuerà un ulteriore progresso in direzione della realizzazione dell’infrastruttura».

Nel frattempo, però, tutti attendono che RFI svolga il suo compito, mettendo su carta lo studio di fattibilità già finanziato da alcuni mesi e che dovrà evidenziare le soluzioni tecniche migliori e meno costose da adottare (stima 800 milioni di euro complessivi). In questo ambito sta lavorando il senatore sambenedettese Giorgio Fede (5Stelle), componente della Commissione Trasporti: «I pareri su come realizzare l’opera sono diversi – ha detto Fede – e quindi occorrerà scegliere bene per evitare altri ritardi. Io penso che la soluzione migliore sia quella con l’alimentazione della rete con l’idrogeno verde, non solo per motivi ecologici ma anche perché permetterebbe di utilizzare per il tracciato le gallerie che già ci sono».

L’opera non è più un sogno romantico

Tecnologie a parte, ormai sembra che davvero il «treno sia stato lanciato» e il progetto della ferrovia che farebbe uscire dall’isolamento intere aree montane dell’Italia centrale, «non è più un sogno romantico» come ha detto il sindaco di Antrodoco (Rieti) Alberto Guerrieri, parlando al convegno. Tutti favorevoli al sostegno dell’opera i sindaci di Amatrice Giorgio Cortellesi, il vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, il consigliere regionale del Lazio ed ex primo cittadino di Amatrice Sergio Pirozzi. La strada, in questo caso ferrata, è però ancora lunga da percorrere.

© riproduzione riservata