ASCOLI PICENO – Bolletta elettrica alle stelle. Sempre più in difficoltà sia le imprese che i cittadini. Dopo un rincaro del 20%, si annunciano per i prossimi mesi aumenti fino al 40%. E non sono stime delle associazioni di categoria o dei sindacati, ma dello stesso ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Una situazione allarmante, che sta preoccupando molto la Cna Picena, principale organizzazione artigiana della provincia di Ascoli. Secondo la Confederazione, l’ingiustificata crescita del costo dell’energia elettrica sarebbe dovuto all’aumento del prezzo del gas a livello internazionale, ma anche a quello del prezzo della CO2 prodotta.
Transizione ecologia non a spese delle categorie deboli
«Nessuno mette in discussione che la transizione ecologica vada fatta il prima possibile – afferma Francesco Balloni, direttore Cna Picena – senza indugi e con sacrifici enormi. Ma ciò non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili. Già da tempo – continua Balloni – denunciamo l’insostenibile peso della bolletta energetica e dunque proponiamo soluzioni. Ci aspettiamo l’avvio di azioni concrete per scongiurare l’impennata dei prezzi : servono misure in grado di intervenire strutturalmente sulla bolletta, a partire dalla riforma degli oneri generali di sistema che gravano soprattutto sulle micro e piccole imprese».
Boom dei prezzi delle materie prime
Tutto ciò accade in un quadro economico generale che evidenzia dati della produzione industriale migliori anche delle stime. Ma ciò spinge anche in alto i prezzi delle materie prime legate all’energia. Un po’ come sta accadendo a livello nazionale o locale, per l’esplosione dei costi per i materiali in edilizia, sostenuti dalla domanda crescente per i lavori nell’area del sisma. Ma tale trend rischia di mettere in difficoltà proprio una parte delle stesse aziende interessate alle ripresa, a cominciare dalle pmi e dalle attività artigianali.
Rivedere la fiscalità in bolletta
Per questo Cna, ha chiesto già al Governo e al Parlamento di rivedere in tempi rapidi almeno la fiscalità sulla struttura della bolletta. E questo cancellando una serie di oneri impropri che gravano soprattutto sul sistema della micro impresa che continua a pagare il prezzo più alto per l’energia sia in Europa che in Italia, rispetto alle aziende più grandi.
«In questo momento di difficile ripartenza, anche se con tante speranze – sostiene Arianna Trillini, presidente della Cna di Ascoli – alle imprese serve un po’ di tutto ma non certo aggravi di costi fissi come utenze e bollette».