Ascoli Piceno-Fermo

Fondi per macchinari in esaurimento: le Pmi del Piceno lanciano l’allarme

L'appello che fanno insieme alla Cna locale è di rifinanziare la Legge Sabatini. Nel primo quadrimestre 2021 già il 70% delle domande dello scorso anno

La zona industriale di Ascoli

ASCOLI – Le piccole imprese dell’Ascolano lanciano l’allarme sui fondi in esaurimento. Primi fra tutti quelli destinati alla cosiddetta Legge Sabatini, che finanzia gli investimenti in nuovi macchinari e nuove tecnologie. «Questa legge – spiega il direttore della Cna Picena, Francesco Balloni – è stata molto utilizzata soprattutto nell’ambito industriale e manifatturiero. Una legge dove stanno terminando le risorse per cui chiediamo al Governo un rifinanziamento».

Secondo l’associazione artigiana gli operatori economici sul territorio piceno hanno presentato tantissime pratiche per la Sabatini tramite il Confidi Unico. Con ciò dimostrando che per i comparti della manifattura e della meccanica questa misura è fondamentale. Anche perché, per il Centro studi della Cna regionale delle Marche, saranno proprio le imprese di questi settore a guidare l’atteso rimbalzo del Pil nel secondo semestre di quest’anno.

Ma i fondi stanno finendo, con prospettive non rosee per le molte aziende che hanno bisogno di aiuto per i loro investimenti in nuovi macchinari. A inizio maggio, risultano ancora disponibili poco più di 200 milioni di euro, sufficienti per coprire sì e no le esigenze di un paio di mesi o poco più. Per coprire l’intero 2021, secondo Cna Picena servirebbero almeno 500 milioni, che farebbero da volano a circa 6 miliardi di nuovi investimenti produttivi.

«I numeri della Nuova Sabatini – aggiunge Luigi Passaretti, presidente provinciale dell’associazione artigiana – testimoniano l’importanza per sostenere i progetti di crescita. Dopo una partenza in sordina nel 2014 lo strumento ha registrato un crescente apprezzamento grazie anche alla semplificazione delle procedure. Dall’avvio infatti ha sostenuto oltre 25 miliardi di euro di investimenti a fronte di un contributo pubblico pari a poco più di 2 miliardi, generando un effetto volano davvero molto rilevante».

Le cifre del 2020, stando alle stime fatte dalla Cna, sono superiori a quelle dell’anno precedente e nei primi quattro mesi del 2021 le domande sono già il 70% del totale dell’anno scorso, mentre i volumi di risorse si attestano al 63%. Lo strumento è stato affinato nel tempo. La durata ha consentito di qualificare le domande e la media di approvazione è passata dal 48% del primo anno, a valori superiori all’80%, offrendo così certezze e garantendo affidabilità. Elementi che avvicinano le imprese di minori dimensioni e che dimostrano l’utilità della legge Sabatini.