ASCOLI – Dolore e rabbia questa mattina, 8 giugno, allo stabilimento della Scandolara Spa di Ascoli. Davanti ai cancelli della fabbrica che produce tubetti, decine di lavoratori e rappresentanti di quattro sigle sindacali hanno tenuto una manifestazione per protestare contro l’incidente che ha portato alla morte un operaio di 59 anni. Ortenzio Bruni, 59 anni, e più di 30 passati a lavorare in quel sito, era caduto da un ponteggio mentre svolgeva lavori di tinteggiatura di locali, riportando gravissime ferite. Con lui solo altri due addetti, che sembra non fossero presenti al momento dell’incidente. Bruni, dopo una settimana di ricovero e tentativi di cure presso l’ospedale Torrette di Ancona, è deceduto.
Ieri si sono tenuti ad Ascoli i suoi funerali. Oggi il sit-in di sindacati e dipendenti della Scandolara – che sono 250 in tutto – in contemporanea con una giornata di sciopero, sebbene una metà degli addetti sia attualmente in cassa integrazione per covid.
Nel Piceno situazione preoccupante per la sicurezza sul lavoro
«Sembra che con la ripresa produttiva delle ultime settimane – ha detto Alessandro Pompei, della Fiom Cgil provinciale – siano ripartiti anche gli infortuni sul lavoro, anche gravi. E qui nell’Ascolano, come dimostra anche il caso della Scandalora, la situazione dal punto di vista della sicurezza sul lavoro è raccapricciante. Occorre alzare il livello dell’attenzione su questa tema ed anche quello della protesta : per questo stiamo pensando ad una manifestazione generale su scala provinciale.»
Dal canto suo Francesco Bracciani, delegato dell’Usb ha affermato: «Non è piu possibile che al giorno d’oggi si continui a morire sul lavoro in questa maniera. È fondamentale che le aziende investano in sicurezza, rispettino le norme e garantiscano ai dipendenti i loro diritti». Per Raffaele Bartomioli, rappresentante dell’Uilm «le imprese non devono puntare solo al profitto e ai ricavi a scapito della sicurezza: è urgente cambiare strada».
Come ha sottolineato poi, Rossana Rossi, del Fim Cisl regionale, presente al sit-in esiste anche «un problema di formazione dei lavoratori che occorre affrontare, per metterli in grado di operare bene, e in condizioni di piena tutela delle loro mansioni.» E poi ha aggiunto: «Noi ci attendiamo che la magistratura faccia il suo dovere nel verificare la dinamica dell’incidente allo Scandolara e accerti le responsabilità».
Al termine della manifestazione, un applauso liberatorio da parte di tutti gli operai della fabbrica ha salutato idealmente il collega Ortenzio Bruni. Tra commozione vera per la scomparsa di un amico, e rabbia per quanto accaduto.