ASCOLI – Nella provincia picena gli incidenti mortali sui luoghi di lavoro sembrano essere diminuiti del 50 per cento rispetto a un anno fa. Mentre gli infortuni sono aumentati del 42.86 per cento, tornando ai valori del 2019. Dati che arrivano dall’Inail di Ascoli, in occasione della ‘Settimana Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro’, che si celebrerà dal 24 al 28 ottobre.
I dati
In questo contesto, la stessa Inail ha pubblicato un report sul ‘fenomeno infortunistico delle costruzioni’, ovvero su un settore ad elevato rischio infortunistico. Un’analisi importante per comprendere la situazione del comparto anche alla luce dell’ennesimo incidente mortale, del 12 ottobre scorso, avvenuto in un cantiere del cratere sismico ad Arquata del Tronto. In tale fatalità, purtroppo, è morto un operaio rumeno di 32 anni. Per quanto riguarda la provincia picena, nel settore delle costruzioni, in tutto il 2021 ci sono stati 210 infortuni denunciati, mentre per il 2022 i dati non sono ancora stati comunicati perché si attende ormai la fine dell’anno. Il totale di infortuni denunciati nelle Marche, invece, sempre nel 2021, ammonta a 1.396. Un solo mortale, invece, si è verificato ad Ascoli l’anno scorso, nel settore delle costruzioni, a fronte dei cinque avvenuti complessivamente a livello regionale. In merito alle malattie professionali, sempre nel 2021, queste sono aumentate del 29.6% sull’anno 2020, tornando anche in questo caso ai livelli dell’anno 2019. Le patologie correlate al lavoro e più comuni sono quelle del sistema osteo muscolare, del sistema nervoso, dell’orecchio, le patologie respiratorie e i tumori.
L’allarme
«Alla luce dei dati analizzati e degli accadimenti, che ci sono ogni giorno in edilizia, risulta evidente la necessità di una forte battaglia legale per una corretta applicazione del contratto di lavoro che prevede precise norme in materia di sicurezza sul lavoro – spiega Guido Bianchini, presidente del comitato provinciale Inail di Ascoli Piceno -. Troppo spesso gli incidenti sono legati al lavoro nero, grigio, non tutelato, agli appalti con effetti negativi sulla evasione fiscale e contributiva. È importante che nel cantiere tutti i lavoratori operativi applichino il medesimo contratto, quello edile, che offre certezze di norme in materia di sicurezza che gli altri contratti non hanno. Oltre alle garanzie presenti nel sistema bilaterale, cassa edile e ente scuola, in materia di regolarità contributiva e formazione. Le maggiori tutele produrrebbero meno infortuni con un beneficio diretto per l’Inail poiché ci sarebbero meno uscite economiche. Infine – conclude Bianchini -, certamente l’aumento dell’età pensionabile e della contribuzione utile alla pensione obbliga tanti lavoratori, over 65, a lavorare, operando in ambienti complessi e spesso su impalcature con grandi rischi di caduta. Ciò è inaccettabile se vogliamo ridurre gli infortuni sul lavoro».