Ascoli Piceno-Fermo

Ipotesi microzone rosse nel Piceno: sindaci della Valtronto in rivolta

A rischio ci sarebbero Colli del Tronto, Folignano e Monteprandone. Cardilli, sindaco di Colli infuriato: «Emetterò in risposta un'ordinanza per la zona bianca»

ASCOLI – Ma quale zona rossa! In rivolta alcuni dei sindaci dei Comuni del Piceno che rischierebbero di finire di nuovo nel regime di massima restrizione anticovid proprio ora che si parla di un possibile ritorno alla zona gialle per le Marche, il 26 aprile.

Il più arrabbiato di tutti è Andrea Cardilli, primo cittadino di Colli del Tronto (area centrosinistra), paese della vallata del Tronto che conta 3.700 abitanti. «Se ci rimettono zona rossa, io subito emanerò un’ordinanza che dispone la zona bianca per il mio comune! Non è possibile agire in questo modo – spiega Cardilli – quando abbiamo solo 24 positivi, tutti appartenenti a 4 famiglie del posto. Forse un mese fa la situazione era più seria, con 4 ricoverati e due morti, persone molto anziane: oggi il quadro è molto migliorato e non c’è alcuna emergenza».

il sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli

Un’altro comune dell’Ascolano che sarebbe a rischio di microzona rossa, neologismo di cui non si conosce l’origine e che sembra fatto apposta per tenere alta la tensione sociale anche quando la crisi sanitaria è perfettamente gestibile, è quello di Folignano. Grosso centro con 10 mila abitanti alle porte del capoluogo piceno, conta attualmente 69 positivi in tutto.

«Il quadro si è stabilizzato negli ultimi giorni – afferma il giovane sindaco del Pd, Matteo Terrani – e se il trend dovesse confermarsi, non vedo le condizioni per ulteriori restrizioni. Dalla direzione dell’Area Vasta 5 mi è stato detto di monitorare la situazione, e null’altro. Vedremo stasera alle 17 nell’incontro tra tutti i sindaci del Piceno con l’assessore regionale alla sanità quali saranno le indicazioni che ci saranno date».

Da Monteprandone, cittadina di 12.700 abitanti al confine con San Benedetto, attenzionata dall’Asur come Colli e Folignano, arrivano risposte analoghe. Anche se qui i numeri sembrano un po’ più alti, rispetto agli altri comuni. «Al momento abbiamo 128 positivi al virus – dicono fonti comunali – ma il trend è in netto calo rispetto a 10 giorni fa. I residenti in quarantena sono 190, ma per la grande maggiorana si tratti di nuclei familiari. Sarebbe paradossale – aggiungono dal Comune di Monteprandone – farci tornare in zona rossa per 7 giorni, quando già in Regione si sta pensando di chiedere la zona gialla per il 26 aprile».

Il confronto di questa sera con i vertici dell’Area Vasta 5 di Ascoli e con l’assessore Saltamartini chiarirà molte cose sui programmi che si vogliono tenere per i prossimi giorni, per controllare la diffusione del virus.

Di certo, i centri vaccinali promessi sul territorio e in almeno 8 comuni del Piceno non sono stati mai attivati. Nonostante diversi sindaci, come quelli di Folignano e Monteprandone, abbiano dato la disponibilità di strutture locali per svolgere più celermente il servizio a favore dei più anziani e fragili. Forse sarebbe più utile accellerare in questa direzione che non continuare con le chiusure di imprese e interi territori. E ciò in presenza di contagi – non di malati – del tutto gestibili del servizio sanitario.