Ascoli Piceno-Fermo

Irregolarità e lavoro nero: sei attività sospese e multe per oltre 270mila euro nelle province di Ascoli Piceno e Fermo

Sanzionati cantieri a Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Arquata del Tronto e un calzaturificio di Monte Urano

ASCOLI PICENO – I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del lavoro) di Ascoli Piceno e del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia – Nucleo Operativo – con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Ascoli Piceno e Fermo, nell’ambito di una campagna di vigilanza sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in particolare all’interno dei cantieri edili e dei calzaturifici, hanno svolto diversi controlli nelle province di Ascoli Piceno e Fermo; in particolar modo, presso un cantiere edile in Ascoli Piceno, i Carabinieri hanno accertato gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro procedendo alla sospensione di 3 delle 6 ditte ispezionate rilevando la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto e di elettrocuzione per i lavoratori. All’interno del cantiere, ove erano presenti complessivamente 11 lavoratori, i militari hanno riscontrato inoltre il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, la redazione del piano operativo di sicurezza privo dei requisiti previsti, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, l’omessa predisposizione degli estintori all’interno del cantiere e l’utilizzo improprio delle impalcature.

Alla luce di quanto accertato, oltre a procedere alla sospensione delle attività imprenditoriali, sono state irrogate sanzioni amministrative e ammende per oltre 90mila euro.

Anche in un secondo cantiere edile, questa volta in San Benedetto del Tronto, i Carabinieri del NIL hanno accertato gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro ed hanno proceduto alla sospensione della ditta affidataria dei lavori e della ditta esecutrice per la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto per i lavoratori a causa della mancanza di parapetti sul ponteggio. Veniva inoltre riscontrata l’omessa valutazione del rischio elettrico da parte del datore di lavoro, il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, la difformità del disegno esecutivo del ponteggio con la mancanza del calcolo di resistenza e stabilità e la mancata vigilanza da parte del committente. Nella circostanza i militari irrogavano sanzioni amministrative e ammende per circa 70mila euro euro.

È stato controllato un terzo cantiere edile in Arquata del Tronto ed anche qui sono emerse gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Infatti, sempre Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo CC Tutela Lavoro di Venezia e del NIL di Ascoli Piceno hanno provveduto alla sospensione della ditta affidataria dei lavori per la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto e di elettrocuzione per i lavoratori, a causa della mancanza di parapetti sul ponteggio, della mancata messa a terra elettrica della gru ed inoltre per aver accertato l’occupazione di 3 lavoratori “in nero” su 4 presenti.

Veniva inoltre riscontrata l’omessa nomina di un adeguato numero di addetti alle emergenze, l’assenza di estintori, l’omessa manutenzione delle attrezzature di lavoro, la mancanza dei requisiti minimi del P.O.S. (piano operativo per la sicurezza) e la mancanza del PIMUS (piano montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 75mila euro.

È stato infine controllato un calzaturificio in Monte Urano accertando la presenza di un numero insufficiente di addetti alle emergenze, il mancato aggiornamento della formazione dell’RSPP dell’RLS e dei lavoratori e l’omessa valutazione del rischio chimico e microclima all’interno del DVR. Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 40mila euro.