Ascoli Piceno-Fermo

Le Marche dell’Anci confermano presidente Fioravanti: «Condivisione e della collegialità»

Per il sindaco di Ascoli Piceno «serve un nuovo modello di sviluppo economico che parta dal capitale umano e dalla ricchezza culturale dei territori»

Un momento dell'assemblea Anci Marche

ANCONA – L’Anci Marche si rinnova confermando Marco Fioravanti presidente, nel segno della la condivisione e della collegialità che l’ha sempre contraddistinta e guardando, come ha ribadito l’intervento del sindaco di Ascoli Piceno, verso un nuovo modello di sviluppo economico che parta dal capitale umano e dalla ricchezza culturale dei territori. Confermati anche il vicepresidente vicario Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo, e il vicepresidente Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi. All’appuntamento che si è svolto stamattina 9 settembre nell’aula Giordano del polo universitario Alfredo Trifogli all’università Politecnica delle Marche, hanno preso parte anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, il magnifico rettore della Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, e il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali.

Il presidente Fioravanti ha fatto alcune riflessioni circa il lavoro svolto in questi mesi dalla sua nomina lo scorso 25 novembre soffermandosi «sul ruolo dei sindaci, sull’importanza di fungere da collante per il territorio, sul rilancio dell’appennino centrale e delle aree interne». Presenti anche Daniele Formiconi e Riccardo Saponaro in rappresentanza di Anci. Il dibattito è stato animato dagli interventi di Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, Romina Pierantoni, sindaco di Borgo Pace, Palmiro Ucchielli, sindaco di Vallefoglia e Endrio Ubaldi, sindaco di Montegranaro. Gli altri membri del consiglio direttivo sono di diritto i sindaci dei comuni capoluogo di provincia, Silvetti (Ancona), Parcaroli (Macerata), Biancani (Pesaro), Gambini (Urbino).

Designati poi come membri del consiglio direttivo: Stefania Signorini (Falconara M.), Gianluigi Tombolini, (Numana) Thomas Cillo (Monte San Vito), Valerio Vesprini (Porto San Giorgio), Massimiliano Ciarpella (Porto Sant’Elpidio), Endrio Ubaldi (Montegranaro), Daniel Matricardi (Montalto delle Marche), Davide Dellonti (San Lorenzo in Campo), Luigi Massi (Offida), Michele Franchi (Arquata del Tronto), Daniela Ghergo (Fabriano), Marisa Abbondanzieri (Arcevia), Donatella Paganelli (Montecalvo in Foglia), Mico Mari (Colmurano), Adolfo Marinangeli (Amandola). Sono inoltre stati eletti i consiglieri nazionali: Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto e Luca Serfilippi, sindaco di Fano. I ventuno delegati di Anci Marche all’Assemblea congressuale di Anci a Torino che contribuiranno all’elezione dell’assemblea nazionale sono: Alessandro Rocchi, sindaco di Grottammare, Daniele Matricardi, sindaco di Montalto delle Marche, Amedeo Lupi, sindaco di Force, Antonio Spazzafumo, sindaco di San Benedetto del Tronto, Stefania Signorini, sindaco di Falconara, Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, Daniele Carnevali, sindaco di Polverigi, Daniela Ghergo, sindaco di Fabriano, Oriano Mercante, sindaco di Camerano, Rosa Piermattei, sindaco di San Severino M., Andrea Staffolani, sindaco di Morrovalle, Alberto Alessandri, sindaco di Cagli, Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, Luca Paolorossi, sindaco di Filottrano, Massimiliano Ciarpella, sindaco di Porto Sant’Elpidio, Diego Mandolesi, sindaco di Ponzano di Fermo, Thomas Cillo, sindaco di Monte San Vito, Luca Serfilippi, sindaco di Fano, Emanuele Petrucci, sindaco di Mombaroccio, Patrizio Federici, sindaco di Tavullia, ed Enrico Rossi, sindaco di Cartoceto.

Fioravanti ha assicurato che «il mandato si caratterizzerà per la condivisione e la collegialità tipica dell’Anci Marche che ho apprezzato e difeso nei quattordici anni nei quali, con vari ruoli vi ho fatto parte attivamente, pronto a confrontarmi e, anzi, traendo utili spunti da idee anche diverse». Fioravanti ha chiesto quindi condivisione e collegialità lavorando «per combattere lo spopolamento delle aree interne per evitare che la ricostruzione post sisma sia completata senza cittadini a poterne beneficiare». «Il rischio – ha detto – è che tra dieci anni avremo casa, chiese e scuole nuove ma vuote. Per questo occorre un modello di sviluppo economico nuovo che parta dal capitale umano e dalla ricchezza culturale dei territori».

Per Francesco Acquaroli «gli appuntamenti di confronto tra le istituzioni sono sempre importanti. Stiamo vivendo un periodo complesso e abbiamo di fronte grandi sfide per il nostro territorio. Dobbiamo saper mettere in campo sinergie per utilizzare nel modo migliore le risorse finanziarie disponibili, siano esse della programmazione europea, del Pnrr o delle altre linee di finanziamento disponibili. Siamo orgogliosi di appartenere a territori che ci identificano e riflettono la storia delle nostre comunità ma la creazione di distretti e aree vaste possa facilitare l’accesso ai finanziamenti e migliorare la competitività del territorio, sfatando il mito che gli italiani non sappiano utilizzare le risorse europee».