ANCONA – Presentata ieri mattina 4 giugno in Confindustria Ancona da Corrado Boldi la fase conclusiva dell’iniziativa di Confindustria Marche Learning by Doing, decima edizione del progetto che riflette una nuova modalità di fare didattica nelle scuole superiori e all’università. Un progetto che colma un gap che c’è sempre stato con il mondo del lavoro, come è stato spiegato durante la cerimonia che ha coinvolto tanti studenti delle scuole superiori e dell’università e che hanno preso parte all’iniziativa. Un provetto che ha lo scopo di esaltare la creatività dei giovani e la produzione di idee innovative per l’industria: è questo il segreto del successo di Learning by Doing, promosso e realizzato dai giovani Imprenditori di Confindustria Marche che vede coinvolti il sistema industriale, le scuole di secondo livello e le università delle Marche per mettere a frutto la concreta collaborazione fra impresa e mondo scolastico e universitario.
Trenta i progetti presentati, di cui 19 realizzati da dieci scuole della regione e nove dalle quattro università marchigiane (Politecnica delle Marche, Università degli studi di Urbino, Università degli studi di Macerata, Università di Camerino) con la partecipazione di oltre 340 studenti: questi i numeri della decima edizione.
Affidati al presidente dei giovani imprenditori Marche Massimiliano Bachetti i saluti introduttivi e l’augurio ai partecipanti: «Nella vita serve avere obiettivi, la differenza tra un sogno e un obiettivo è scrivere i progetti, darsi delle scadenze, lavorare per raggiungerli. Meglio rischiare di fallire che rinunciare, perché anche un fallimento arricchisce ed è un bagaglio di esperienza».
La presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Ancona, Giulia Fanesi, ha aggiunto: «Crediamo molto in Learning by Doing che avvicina le scuole al mondo delle imprese, consente ai ragazzi di mettersi in gioco su progetti concreti. Consente alle imprese di accogliere idee fresche e di conoscere giovani talenti, è un’occasione per gli studenti: vi consiglio di cogliere tutte le opportunità che vi capiteranno di collaborare con le aziende, perché vi permetteranno di coltivare le soft skills, come la creatività, il fatto di non arrendersi davanti alle difficoltà, di sapersi mettere in gioco e di lavorare in team».
Tra le scuole ha vinto il Fermi Sacconi Ceci di Ascoli Piceno con il progetto AIDE, secondo classificato l’Apolloni di Fano con il progetto MoodWood, terzo il Mazzocchi Umberto I di Ascoli Piceno con Capitolo Green per scarti del latte. Tra le università primo posto all’Università di Urbino “Carlo Bo” con l’applicazione della clausola di forza maggiore e hardship nella contrattualistica internazionale, seconda l’Università di Camerino con Loop, terza la Politecnica delle Marche con Marche Shoes District.