Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, lotta al precariato nella sanità: ma l’allarme non cessa

I sindacati lamentano la carenza di operatori sociosanitari nel reparto di geriatria all'ospedale di San Benedetto

Nicoletta Natalini direttore generale dell'Ast di Ascoli Piceno

ASCOLI – «Lotta al precariato: obiettivo raggiunto quasi al cento per cento». Parola della direzione dell’Ast ascolana, che sottolinea l’importante risultato proprio nel giorno in cui i sindacati lamentano invece la carenza di operatori sociosanitari nel reparto di geriatria. I tempi determinati e i contratti in scadenza sono stati uno dei temi che la Rsu del comparto sanità ha inserito nell’ordine del giorno dell’ultimo incontro che la direzione aziendale ha tenuto con i rappresentanti dei lavoratori. Incontro nel corso del quale, sul tema della lotta al precariato, il messaggio forte e chiaro emerso è stato che, oggi, nell’Ast di Ascoli, quasi tutti i dipendenti hanno un contratto a tempo indeterminato.

La direzione

«A fronte di oltre 250 lavoratori precari presenti a luglio 2023, ovvero all’atto dell’insediamento della nuova direzione, oggi la situazione è molto diversa – sostiene la direttrice Nicoletta Natalini -. Il contingente di precari si conta quasi sulle dita delle mani. Effettuate le stabilizzazioni, le assunzioni da concorso e in parte acquisite le mobilità in ingresso, le proroghe che sono rimaste da fare nel mese di agosto sono state davvero esigue, 12 per l’esattezza. Le ultime procedure di mobilità erano state effettuate oltre 10 anni fa e, a settembre, l’azienda porterà a conclusione tutte quelle già bandite nei mesi scorsi che hanno riguardato ben 17 profili professionali del personale del comparto».

La polemica

Dall’altra parte, invece, l’Usb torna ad alzare la voce per la mancanza di Oss a Geriatria nell’ospedale di San Benedetto. «L’operazione di sottrarre quattro unità è inaccettabile – scrive il sindacato -. La grave carenza di Oss genera una situazione di carichi di lavoro insostenibili e non è ammissibile che continui a persistere. Chiediamo urgentemente una revisione delle scelte irresponsabili adottate, che penalizzano pesantemente il personale sociosanitario e mettono a rischio la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti geriatrici, che necessitano di cure continue e specifiche. Nonostante l’aumento del numero di pazienti che necessitano di cure particolari, la direzione ha deciso di ridurre il personale, smontando letteralmente il reparto di Geriatria per coprire altre esigenze – conclude l’Usb -. Il turno pomeridiano vede la presenza di soli due Oss, costringendoli a farsi carico di pazienti complessi e gravemente malati, incidendo sui carichi di lavoro insostenibili e quindi sulla sicurezza. Anche durante il turno notturno c’è emergenza, mentre nei giorni festivi incredibilmente il personale assistenziale diminuisce ulteriormente come se non ci fossero le stesse cure assistenziali da dover erogare ai degenti».

© riproduzione riservata