ANCONA – Una boccata d’ossigeno per le imprese marchigiane del comparto moda e per i loro dipendenti. La crisi del distretto calzaturiero del fermano maceratese è stata affrontata il 21 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Il Governo ha previsto otto settimane di cassa integrazione in deroga nel 2024 per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti del comparto moda.
Nelle Marche le imprese del sistema moda in attività sono 4.369 di cui 2.676 nel calzaturiero, 1.322 nell’abbigliamento e 371 nel tessile. Gli addetti sono 35.404 di cui 22.326 nel calzaturiero, 10.408 nell’abbigliamento e 2.670 nel tessile.
Solo nel distretto fermano maceratese le imprese del comparto moda sono 3.043 di cui 2.501 nel calzaturiero, 430 nell’abbigliamento e 175 nel tessile. Gli addetti sono 23.267 di cui 20.039 nel calzaturiero, 3.979 nell’abbigliamento e 1.438 nel tessile.
Via libera dunque all’integrazione al reddito dei lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, con un numero di addetti pari o inferiore a 15 operanti nel settore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero.
Come ulteriore misura di sostegno si prevede che l’integrazione salariale, ordinariamente erogata dal datore di lavoro al dipendente e poi rimborsata dall’Inps, potrà essere pagata direttamente dall’Istituto previdenziale nel caso in cui esistano serie e documentate difficoltà finanziarie.
«Accogliamo con favore il via libera del Consiglio dei Ministri alla cassa integrazione in deroga per le pmi: è un provvedimento – affermano Cardinali, Silenzi e Longhi – che testimonia sensibilità da parte del Governo e comprensione della condizione delle imprese del comparto moda. E’ chiaro che si tratta di un’azione non risolutiva e che, visti dei rapporti intercorsi con il Ministero, ci aspettiamo che si prendano in seria considerazione ulteriori provvedimenti, con l’obiettivo di salvaguardare la filiera moda delle Marche. Ad esempio un alleggerimento degli oneri contributivi a carico delle imprese e unna moratoria del credito con allungamento dei tempi di pagamento, abbattimento dei costi di finanziamento ed eventuale garanzia. E’ inoltre importante supportare le imprese sui mercati internazionali, creando sinergie tra la Camera di commercio e l’ICE»